L’europa è un romanzo: su la Lettura il canone di Olivier Guez
Il nuovo numero oggi in anteprima sull’app Nell’inserto anche Marco Ventura e Maurizio Ferrera riflettono sul continente. Sul digitale Vanni Santoni sui cibi «letterari»
Che un senso di identità europea sia ancora da costruire lo dicono vicende come la Brexit o la difficile solidarietà all’inizio dell’emergenza. La questione, spiega un autore come Olivier Guez (noto per La scomparsa di Josef Mengele, Neri Pozza), è che dopo l’europa delle istituzioni occorre fondare quella degli uomini. Ma un elemento identitario comune esiste già, a dire il vero, e l’abbiamo esportato noi europei nel mondo: si chiama romanzo.
Con i dieci suggerimenti di Guez per un canone europeo della letteratura, che tenga insieme le differenze e i comuni valori e destini, si apre il nuovo numero de «la Lettura», il 448, in edicola nel weekend e già oggi in anteprima sull’app per smartphone e tablet. Il canone di Guez non è scontato, tiene insieme autori noti come Ivo Andric e altri più appartati come Edgar Hilsenrath, oltre che i «nostri» Italo Svevo e Gregor von Rezzori. Ma la letteratura è solo un aspetto della cultura comune: Marco Ventura propone un possibile canone religioso europeo, e Maurizio Ferrera individua i testi utili per stabilire un canone sociale e politico. E nel 250° dalla nascita di Hegel, lo studioso Sebastian Ostritsch, autore di un volume sul filosofo, spiega a Cornelia Mayrbäurl l’attualità dell’idea sociale del pensatore; mentre Marina
Calloni analizza il pensiero di Hegel su Stato e individuo.
L’identità necessita di memoria: ne scrisse Jonathan Safran Foer in Ogni cosa è illuminata, in cui cercava le radici della famiglia travolta dalla persecuzione nazista nell’allora Polonia occidentale, ne scrive ora con nuove prove e tragiche scoperte la madre dell’autore, Esther Safran Foer (che sarà ospite online il 30 giugno sul sito e i social del Salone del libro di Torino), nel libro Voglio sappiate che ci siamo ancora, Guanda: entrambi ne parlano nella conversazione a cura di Alessia Rastelli. Nato in Polonia era anche Isaac Bashevis Singer, premio Nobel nel 1978, di cui Adelphi ripropone uno dei capolavori: Alessandro Piperno racconta il fascino e l’intensità de mago di Lublino.
Ma sono ancora tanti gli scrittori presenti sul numero: Cristina Taglietti intervista un maestro del crime a lungo dimenticato, Herbert Lieberman (Caccia alle ombre, minimum fax), Roberta Scorranese parla con l’autore bestseller Nicholas Sparks del suo nuovo La magia del ritorno (Sperling & Kupfer). Sandro Veronesi, che sarà ospite della Milanesiana (a Pavia, il 4 luglio), propone in anteprima un suo poema che coglie il tema della rassegna, i colori, per raccontare le forti tinte del sangue. E oggi, sull’app, Vanni Santoni firma l’extra solo digitale dedicato ai pranzi nella letteratura.
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