LA POLITICA (E L’AMORALE) DEL CHIHUAHUA
Susanna Ceccardi, europarlamentare, ex sindaca di Cascina (nel Pisano), è la candidata unitaria del centrodestra per la carica di presidente della Regione Toscana. Salvini è un suo fan, lei ricambia riconoscente, ma è anche una fan dello spray al peperoncino, sa come farsi riconoscere. La ricordiamo ospite fissa di Announo di Michele Santoro (era giovane, era determinata) intenta a esprimere pensieri come questo: «Chi mi accusa di tenere
Susanna Ceccardi Interventi dell’ex sindaca di Cascina e candidata in Toscana
più alla vita di un chihuahua che alla vita di un immigrato, non capisce che i chihuahua non sbarcano a migliaia sulle nostre coste». Quando diventa sindaco si rifiuta di appendere la foto del presidente della Repubblica, perché «Mattarella è un retaggio dell’ancien Régime».
Negli anni si è distinta per la lotta all’unione civile delle coppie gay («Il registrucolo degli amanti omosessuali»), ai migranti, a chi aiuta i migranti e per una squisita sensibilità femminista: «La violenza è parte dell’uomo e della donna, è parte della natura». Che si menino! Si è anche sostituita all’unità di crisi della Farnesina per recuperare degli italiani in vacanza alle Canarie, bloccati per l’emergenza coronavirus.
L’amorale della favola. I chihuahua sono piccoli cani dal cuore grande e dall’indomito coraggio, hanno un solo piccolo difetto: credono a quello che raccontiamo loro.