La forte irritazione pd con premier e 5 Stelle: sono stop ideologici, datevi una mossa
Bettini: viene mal digerito un prestito a interessi zero L’invito di Zampa al M5S a decidere «subito su Rousseau» Donne dem, c’è la portavoce
ROMA Quel che il presidente della Toscana Enrico Rossi scolpisce su Facebook, riguardo alla «linea demenziale» e alle «sciocchezze antieuropeiste» dei Cinque Stelle sul Mes, lo pensano quasi tutti nel Pd. Ed è solo per non inasprire ulteriormente gli animi se Nicola Zingaretti evita di esprimere pubblicamente la profonda insoddisfazione del Nazareno. Uno stato d’animo che non riguarda soltanto i rapporti con il Movimento, ma investe anche il presidente del Consiglio.
Nell’ultima riunione con i capi delegazione, Dario Franceschini ha rimproverato a Conte questioni di metodo e problemi di comunicazione e ieri è stata la Rai a innescare la «forte irritazione» del Pd. Ma più in generale è l’arte del rinvio, di cui Giuseppe Conte sta diventando un maestro agli occhi del Nazareno, a logorare la pazienza del segretario e dei suoi ministri.
«Il travaglio dei Cinque Stelle va rispettato, ma si diano una mossa», è l’efficace sintesi con cui la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa invita gli alleati ad affidare i loro tormenti alla piattaforma di Davide Casaleggio: «Facciano subito una consultazione su Rousseau, perché il popolo italiano vuole i 36 miliardi del Mes». E l’ex parlamentare europeo Goffredo Bettini, uno dei consiglieri più ascoltati da Zingaretti, su Tpi osserva come «un prestito a interessi zero e senza condizionalità venga mal digerito per una questione prettamente ideologica».
Giorno dopo giorno e rinvio dopo rinvio, i democratici sembrano non poterne più dell’indecisione del premier, che ai loro occhi appare come «paralizzato» dalla lacerazione interna al M5S. Il decreto Semplificazione, annunciato giorni fa, è slittato a metà luglio. Il Recovery plan è scivolato a settembre. Le alleanze alle Regionali non decollano. «Dovremmo almeno provarci», geme Zingaretti, che rimprovera al governo (anche) un eccesso di timidezza. E in mezzo ci sono Alitalia, Autostrade, Ilva, tutti i dossier su
Cecilia D’elia, 56 anni, tra le fondatrici del collettivo «Se non ora quando», è la nuova portavoce della Conferenza delle donne del Pd, eletta ieri a Roma dall’assemblea. Per Zingaretti «un altro passo in avanti nel protagonismo delle donne nel Pd e anche in Italia»
d Non ho mai detto di dover essere pragmatici sul Mes che continuiamo a ritenere strumento inadeguato Ho detto di essere pragmatici sul negoziato Ue Bisogna focalizzarsi sui temi e, in particolare, sui tempi del Recovery Fund
d Tifa Mes la Germania: l’ennesima riprova di fregatura per l’italia. Lo rifiutano tutti, Grecia Spagna e Francia Il futuro dell’italia dev’essere in mani italiane non tedesche, francesi e belghe La Merkel si occupi di Germania, all’italia ci pensiamo noi