Corriere della Sera

Rai, nella maggioranz­a è lite su Salini

Dem all’attacco dell’ad dopo l’incontro con Conte: gestione fallimenta­re, lasci. La difesa del M5S

- Antonella Baccaro

Divide la maggioranz­a l’incontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e l’amministra­tore delegato della Rai Fabrizio Salini, tenutosi venerdì scorso e fatto filtrare ieri dall’agenzia Ansa. Secondo la ricostruzi­one, tra i temi affrontati ci sarebbe stata «la certezza delle risorse derivanti dal canone» e «il sostegno all’industria dell’audiovisiv­o». Ma è un altro il punto che ha scatenato le critiche del Partito democratic­o e di Italia Viva: l’ipotesi che sia stato avviato «un confronto sulla riforma della governance, nell’ambito del quale si è discussa l’ipotesi di ampliare la durata del mandato» dell’ad. Per il Pd, che da mesi piccona la poltrona di Salini, sarebbe inaccettab­ile: «Il Partito democratic­o — commenta il vicepresid­ente del gruppo alla Camera, Michele Bordo — giudica altamente fallimenta­re la gestione di Salini, sia in termini economici ma soprattutt­o di garanzie sul pluralismo. La Rai è tutt’ora a trazione sovranista e ribadiamo che il Pd non vede l’ora che l’ad termini il suo incarico».

«Se un episodio del genere fosse successo con Berlusconi, sarebbe successo il finimondo — rincara la dose Michele Anzaldi (Italia viva), segretario della commission­e di Vigilanza Rai —. L’eventuale riforma della governance è una competenza del Parlamento».

A smentire il merito dell’incontro non sono né Palazzo Chigi né la Rai, ma un altro membro della Vigilanza, Emilio

Carelli (Movimento Cinque Stelle), secondo cui «è certo che Salini non abbia mai chiesto alcuna estensione del suo mandato ma abbia espresso la necessità di una riforma della governance», una richiesta sostenuta da tempo dal presidente della Camera, Roberto Fico. Carelli inoltre difende l’operato di Salini, la cui indipenden­za darebbe fastidio «a qualcuno». Si stupisce che Carelli conosca i termini dell’incontro Giorgio Mulè (Forza Italia), membro della Vigilanza. Di certo l’incontro di Salini con il premier rafforza la posizione dell’ad. I due avrebbero convenuto di convocare presto un incontro pubblico con tutti i soggetti dell’industria tv, tra cui broadcaste­r, produttori, artisti, lavoratori e giornalist­i.

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