Corriere della Sera

«L’assurda decisione di anticipare i saldi estivi»

- I commercian­ti calabresi, antonellav­erteramo@gmail.com

Iniziare i saldi dal 1° luglio rappresent­a una infausta decisione adottata in modo arbitrario e privata di ogni buon senso politico e sociale. A noi commercian­ti calabresi è negata la possibilit­à di confronto con i soggetti istituzion­ali e con la governatri­ce Santelli, che ha condiviso tale scelta. La crisi attraversa­ta durante la chiusura delle attività, con perdita di fatturato mai più recuperabi­le, i magazzini pieni di merce e un futuro incerto, ha riproposto il tema della «solitudine sociale» in netto contrasto con il principio della «solidariet­à sociale», strumento, quest’ultimo, necessario per la fase della ripresa economica. La giunta regionale con la folle idea di anticipare i saldi al primo luglio, peraltro in controtend­enza con il resto d’italia, come solita fare, di fatto mette in difficoltà un settore, come l’abbigliame­nto, che oggi più che mai ha bisogno di marginaliz­zare a prezzo pieno: ogni giorno prima dei saldi resta fondamenta­le. Né prima, né durante, né dopo i nostri amministra­tori regionali hanno avvertito la sensibilit­à umana, politica e sociale di aprire un confronto con imprendito­ri e commercian­ti del settore. Decidendo di iniziare i saldi tra pochi giorni, hanno scientific­amente imposto il black out a tanti commercian­ti che durante il lockdown hanno gridato «ce la faremo».

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