Ripartire da Parma per chiudere bene E progettare subito il nuovo assalto
Progetta il futuro, sperando che il presente passi in fretta. Tagliata fuori dalla lotta scudetto dopo lo sciagurato pareggio con il Sassuolo, l’inter riparte da Parma per rituffarsi in un campionato da cui c’è poco da spremere, se non difendere il terzo posto e la qualificazione in Champions. Marotta e Conte, assente per squalifica a Parma, erano partiti con piani differenti, speravano di portare a casa un trofeo e allo stato l’europa League resta l’unico salvagente.
L’obiettivo ora è risolvere gli equivoci, ripulire la rosa dagli uomini inutili, costruire una squadra davvero in grado di lottare per lo scudetto. Vivere di settimana in settimana non è più possibile, il progetto di Conte è partire non con l’1 per cento di possibilità di vincere, ma di gestire giocatori per provare il salto di qualità. Si è speso in prima persona per convincere il marocchino Hakimi a trasferirsi all’inter, un’operazione di mercato da 45 milioni e qualitativamente in linea con i desideri dell’allenatore e della società. Con il Borussia segnò una doppietta proprio contro l’inter nella partita di ritorno di Champions, ma l’investimento sul 21enne non guarda solo al presente, come troppo spesso è capitato al club: getta le basi per il futuro.
La rosa andrà completata con Tonali e altri due centrocampisti (Vidal resta sempre nei pensieri del tecnico), più un attaccante di livello se Lautaro e Sanchez resteranno. L’argentino vuole il Barcellona, bisognerà vedere se il club catalano avrà la forza economica, visti i vincoli imposti dalla Liga, per acquistare il centravanti. Più possibilità ci sono per Sanchez. Marotta tratta con il Manchester il prolungamento del prestito del cileno fino a fine stagione, a Conte però il giocatore non dispiace e l’idea della società è confermarlo.
L’inter troppo spesso nelle ultime stagioni ha vissuto di ricordi, si è affezionata ai suoi giocatori, anche se non vincenti. Un tratto su cui Marotta vuole intervenire, anche per far strada a quella mentalità vincente tanto predicata da Conte e ancora lontana. Nella prima stagione di un nuovo allenatore gli assestamenti sono inevitabili, un anno fa la scelta è caduta sull’ex c.t. proprio per minimizzare i rischi. Una crescita importante in termini di punti c’è stata (l’inter ne ha 8 in più rispetto alla passata stagione), nel gioco riconoscibile, ma per ora sono mancati un trofeo e la mentalità vincente nelle sfide decisive.
Parma è una tappa di trasferimento, un passaggio che però non ammette ulteriori rallentamenti. «La partita arriva dopo un pareggio fastidioso. La lucidità e la freddezza sotto porta devono diventare armi importanti per noi, per centrare la vittoria», sottolinea Cristian Stellini, vice di Conte ammutolito dalla squalifica.
Non ci sarà neppure Skriniar,
fermato per tre giornate, e dovrebbe rivedersi Godin nella linea di difesa, messa sotto pressione dai troppi errori.
L’inter aveva perso le ultime due trasferte prima del lockdown, contro Lazio e Juventus, e all’andata il Parma di D’aversa strappò un punto meritato a San Siro. La difesa da granitica si è via via trasformata in un burro: dieci reti incassate nelle ultime cinque partite di campionato non sono accettabili, soprattutto per un allenatore come Conte che sulla solidità ha costruito buona parte dei suoi successi.
L’attacco però funziona benone, da quando si è ripreso a giocare è sempre andato a segno. Merito anche di Romelu Lukaku, imprescindibile punto di riferimento. A Parma bisognerà vedere qual è il vero Eriksen, se quello strepitoso di Napoli e Sampdoria, o il più ordinario osservato con il Sassuolo. Conte cerca risposte oggi per preparare il futuro diverso di domani.
Stellini La partita di Parma arriva dopo un pareggio fastidioso. Sotto porta lucidità e freddezza sono armi importanti per noi
Raddoppio
Hakimi e Tonali i primi nomi per la rosa di qualità che Marotta consegnerà a Conte