Stavolta la rimonta fa sorridere Inzaghi La Lazio resiste a - 4 dai bianconeri
Immobile su rigore e Luis Alberto ribaltano la Fiorentina in gol con Ribery
La Lazio non si arrende, reagisce alla sconfitta di Bergamo e alla raffica di infortuni che l’ha colpita, rimane aggrappata alla Juve. Stavolta è la squadra di Inzaghi a rimontare: la Fiorentina va avanti con un gol fantastico di Ribery, colpisce una traversa, ma nell’ultimo quarto di gara arriva la scossa vincente di Immobile (rigore contestato) e Luis Alberto. Così i biancocelesti restano a 4 punti dalla vetta: il distacco non è irrilevante però concede la possibilità di continuare a sognare.
Soprattutto dopo questo successo, conquistato con gli uomini contati, al punto che in panchina c’erano soprattutto ragazzini e acciaccati. Chi chiedeva alla Lazio una risposta dopo la rimonta subita dall’atalanta, l’ha avuta: la squadra di Inzaghi c’è ancora, la lotta per lo scudetto rimane viva. Ma anche la Fiorentina ha dato segnali incoraggianti.
La scelta di Iachini — squalificato — è sorprendente, perché schiera una formazione offensiva negli uomini (dentro Dalbert e Ghezzal, fuori Igor e Pulgar) e anche nell’atteggiamento. I viola quasi aggrediscono. E la Lazio, stavolta aspetta, forse temendo che le energie si esauriscano di nuovo come con l’atalanta. I biancocelesti perdono qualche palla di troppo in uscita, sembrano molli. A svegliarli provvede il genio di Ribery. Al 25’ riceve palla a sinistra, dribbla Patric e Parolo, infila Strakosha sul primo palo evitando il rientro di Acerbi: mezza Lazio fatta fuori, il colpo del fuoriclasse. La squadra di Inzaghi alza il ritmo, prova a impadronirsi del gioco, lo scudetto sta sfuggendo via. I viola però difendono bene. Così, a parte due colpi di testa, la Lazio deve affidarsi al tiro da fuori: Luis Alberto ne sbaglia tre di fila.
La Fiorentina può chiudere la partita a inizio ripresa ma Strakosha ferma Castrovilli e, soprattutto, la traversa ribatte un gran sinistro di Ghezzal. Allora la Lazio rimette la testa fuori. I viola concedono poco però, non appena si distraggono, vengono puniti. È Caicedo a infilarsi alle spalle dei difensori, cerca Dragowski che in uscita lo tocca: rigore. Immobile trasforma, è il 28° gol del capocannoniere.
Il colpo decisivo arriva a 7 minuti dalla fine, quando Ribery ha cominciato a passeggiare anziché a volare, e Inzaghi ha cambiato gli uomini ha chiesto aiuto alla forma precaria di Marusic e Lukaku. La giocata della vittoria nasce in mezzo al campo, Luis Alberto cerca un compagno e trova Igor, il quale gli lascia la palla al limite dell’area: il destro s’infila nell’angolo. Finisce con una specie di corrida: le proteste viola, le espulsioni di Vlahovic (gomitata) e Inzaghi (proteste). Ma lo scudetto, per la Lazio, è sempre lì.