Corriere della Sera

Il picco di contagi spaventa gli Usa

La progressio­ne dei casi positivi (il 21 maggio erano la metà). Europa, bene Madrid. Test per tutti in Baviera

- di Giuseppe Sarcina

Il balzo dei casi di Covid preoccupa gli Stati Uniti, l’epidemia rischia di finire fuori controllo. I contagi hanno superato la soglia dei 2,5 milioni e ovunque è corsa ai test. Il Paese si conferma il più colpito a livello planetario, con 125.539 morti. Intanto, nel mondo i positivi toccano i 10 milioni (il 21 maggio erano la metà).

La pandemia sfonda il tetto dei 10 milioni di casi nel mondo. Una progressio­ne continua, secondo i dati della Johns Hopkins University: il 7 marzo i positivi erano 100 mila, il 5 aprile toccavano quota un milione per arrivare a 5 milioni il 21 maggio. Malati raddoppiat­i in 40 giorni (un milione in più negli ultimi sei). Mentre crescono i contagi in vaste aree come India, Usa e America Latina (e in sordina anche in Africa), in Cina mezzo milione di persone sono messe in quarantena mentre in Europa alcuni focolai fanno scattare l’allarme dalla Gran Bretagna alla Svizzera. Ecco un breve aggiorname­nto dal pianeta Covid, tenuto conto che i contagi effettivi secondo gli esperti potrebbero essere dieci volte quelli «ufficiali»: 100 milioni, all’incirca come gli abitanti di Italia e Spagna messi insieme.

La Gran Bretagna fa registrare 36 casi in più nelle ultime 24 ore: preoccupa la situazione di Leicester (658 positivi in due settimane), dove il governo di Boris Johnson valuta di reintrodur­re misure di lockdown. A Madrid, la città spagnola più colpita con circa 2.000 morti, sabato è stato il primo giorno senza vittime (ma in Andalusia rimangono attivi almeno 10 focolai). La Baviera, già epicentro della crisi sanitaria in Germania (48 mila casi su 193 mila), offre test gratuiti a tutti i cittadirus­sia, ni. Crescono i malati in Repubblica Ceca (più 260 in un giorno, non accadeva da aprile). La Svizzera isola 400 persone, dopo che «un super diffusore» ha contagiato diversi individui in un locale di Zurigo. In Russia le vittime accertate superano quota 9 mila e il presidente Putin (bontà sua) informa che si sottopone ai test ogni 3 giorni.

La Cina (17 nuovi contagi) blinda la contea di Axin, a 150 km da Pechino: in isolamento mezzo milione di persone. La

Corea del Sud registra 62 nuovi casi. In India venti mila nuovi casi (su un totale di oltre 528 mila): il premier Modi alla radio inneggia alle mascherine e al distanziam­ento fisico, ma non dice una parola sui due negozianti picchiati a morte dalla polizia per ritardata chiusura. In Africa i contagi sono 371 mila, con quasi diecimila morti. Il Sudafrica, dove vengono effettuati più test, conta più di un terzo dei positivi del continente. E questo spiega quanto sia sottostima­ta la pandemia negli altri cinquanta Paesi africani. Peggiora la crisi in Brasile (secondo Paese per contagi e vittime): ieri 38.693 nuovi infetti (in tutto 1,3 milioni). Altri 1.109 decessi per un totale di 57.070 morti. Il Sudamerica a pari passo del Nord (2,5 milioni di casi, come in tutti gli Usa): complessiv­amente nelle ultime 24 ore 63 mila contagi in più, per un totale di 110 mila vittime. Perù e Cile i Paesi più devastati dopo il Brasile.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy