Corriere della Sera

Ricerca, ospedali e cure Dieci ragioni per dire sì

Zingaretti: no alla danza immobile delle parole, 10 ragioni per dire sì

- di Nicola Zingaretti

Questi mesi ci hanno mostrato quanto sia fondamenta­le investire nei sistemi sanitari e nelle scienze della vita per poter garantire il diritto a cure di qualità. Per garantire a tutte e a tutti protezione e sicurezza.

È evidente la necessità di promuovere il potenziame­nto e l’ammodernam­ento del nostro sistema sanitario: rafforzare gli ospedali, puntare sulle tecnologie digitali, aumentare la presenza sui territori, l’assistenza domiciliar­e, la prevenzion­e, sostenere la ricerca e costruire un nuovo sistema di presa in carico delle persone, a cominciare dagli anziani.

Il sistema sanitario ha risposto ed è stato capace di uno sforzo immane: grazie agli operatori che ci hanno messo cuore e competenza, e grazie anche a una capacità di innovazion­e che forse neanche sospettava­mo di avere. Ora però è il tempo di un salto nel futuro e di costruire un nuovo modello. L’attuale sistema di cura e presa in carico fondato su tre politiche distinte che spesso non comunicano — sanità, sociale e terzo settore — ha mostrato tutti i suoi limiti, non va più bene, è inadeguato. Rinascita è anche questo: avere una visione nuova, fondata su un modello di integrazio­ne delle politiche sanitarie e sociosanit­arie da realizzare con idee e investimen­ti. Si tratta di una parte fondamenta­le di quel nuovo modello di sviluppo sostenibil­e dal punto di vista sociale e ambientale di cui spesso abbiamo parlato già prima del coronaviru­s. Ora sappiamo che è indispensa­bile e improcrast­inabile.

Oggi possiamo avere le risorse mai viste prima per fare quei grandi investimen­ti che ci permettera­nno di migliorare la qualità dell’assistenza e della cura delle persone e, insieme, anche di dare un concreto impulso alla ripresa economica. La spesa sanitaria e nella scienza è infatti un investimen­to produttivo decisivo, in un settore con un altissimo tasso di innovazion­e e livelli elevati di capitale umano.

Per farlo, è necessario cambiare radicalmen­te approccio rispetto agli ultimi decenni, quando questo intero settore è stato considerat­o solo come «spesa pubblica», spesso da tagliare. Il servizio sanitario va considerat­o invece come un grande driver di sviluppo e di benessere: investire in questo settore — la più grande infrastrut­tura pubblica del Paese — è una delle variabili chiave per dare un impulso alla ripresa e ricostruir­e fiducia e speranza.

Molte sono le innovazion­i da promuovere, sulle quali aprire un confronto nel Paese e con il mondo delle scienze e della salute in primo luogo. Bisogna avere coraggio, visione e concretezz­a, anche per far uscire la discussion­e sul Mes dall’attuale confronto ancorato al passato e concentrar­lo invece sulle opportunit­à e le cose possibili da fare per il bene comune.

Io mi permetto di indicare alcuni grandi filoni su cui ragionare ma soprattutt­o bisogna partire.

1 Investire nella ricerca

Più risorse per ricerca biomedica e sviluppo delle apparecchi­ature. Nuovi investimen­ti nei settori delle scienze della vita e della farmaceuti­ca.

2 Rivoluzion­are e digitalizz­are il settore sanitario

Ospedali e poli sociosanit­ari sempre connessi per lo scambio immediato di dati. Nuovi strumenti per la telemedici­na, le televisite e i telemonito­raggi.

3 Dare più centralità a medicina territoria­le e distretti

Migliorame­nto della struttura delle Asl e dei distretti che svolgono attività di promozione della salute, prevenzion­e e interventi terapeutic­i riabilitat­ivi. 

Il sistema sanitario La sanità è stata capace di uno sforzo immane Ma l’attuale sistema di cura e presa in carico ha mostrato tutti i suoi limiti

Gli investimen­ti Oggi possiamo avere le risorse per fare quei grandi investimen­ti che ci permettera­nno di migliorare la qualità di assistenza e cura

4 Dare più forza alla medicina di base

Più medici di base, risorse ed implementa­zione delle unità mobili di assistenza domiciliar­e e degli infermieri di famiglia e comunità, degli psicologi di cure primarie.

5 Riformare i servizi per anziani e malati cronici

L’emergenza coronaviru­s ci ha indicato, drammatica­mente, che è il momento di rivisitare il funzioname­nto delle Rsa e dell’intero sistema di assistenza agli anziani.

Maggiore efficienza e integrazio­ne socio-sanitaria nella prevenzion­e, diagnosi e gestione dei pazienti affetti da malattie croniche e nella cura degli anziani.

6 Modernizza­re e adeguare gli ospedali

Interventi per la messa in sicurezza e l’aumento dei posti letto, anche in terapia intensiva, di tutti gli ospedali.

Investimen­ti in tecnologie avanzate per una strategia concreta di riduzione delle liste d’attesa.

7 Aumentare gli investimen­ti nel personale sanitario

Adeguament­o, in linea con gli altri Paesi europei, degli stipendi del personale sanitario. Più risorse per assunzioni e formazione di una nuova generazion­e di profession­isti.

8 Garantire l’accesso alle terapie

Aggiornare i Livelli essenziali di assistenza. Garantire l’accesso a terapie innovative e ai piani diagnostic­i terapeutic­i avanzati in tutto il territorio nazionale.

9 Ampliare le borse di studio

Maggiori risorse per le borse di studio per gli studenti meritevoli ma in difficoltà economiche.

10 Aumentare i posti finanziati per gli specializz­andi

Aumento del numero dei posti finanziati, con donazioni pubbliche o private, nelle scuole di specializz­azione.

Queste sfide saranno nei prossimi mesi e anni decisive non solo per produrre benessere, ma anche ricostruir­e fiducia nella capacità dello Stato di essere utile e vicino ai bisogni delle persone. Il Mes è stato criticato e combattuto da molti, ma ora è uno strumento finanziari­o totalmente diverso da quello del passato. Le destre sono abituate a cavalcare i problemi e non a trovare soluzioni per risolverli. Il motivo è semplice sui problemi delle persone ci campano e poco importa se, non risolti aggravano la situazione. Chi sta governando l’italia ha il compito opposto. Io non credo possiamo permetterc­i ancora di tergiversa­re. La danza immobile delle parole, slogan, furbizie lasciamoli alle destre, noi anche nel nostro partito dedichiamo­ci a dare risposte alle persone e ricostruir­e l’italia uniti. Questa è la missione del Pd.

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Il leader Nicola Zingaretti, 54 anni, governator­e della Regione Lazio dal 2013 (confermato nel 2018), è alla guida del Partito democratic­o dal marzo dello scorso anno avendo vinto le elezioni Primarie con oltre il 70 per cento dei voti nei gazebo

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