Corriere della Sera

Il sindaco di Alzano: «Abbiamo imparato ad essere comunità»

- Di Fabio Paravisi

BERGAMO «Quei mesi per noi sono stati una lunga, infinita notte», mormora fermandosi per un attimo a pensare. Su Alzano Lombardo splende il sole di una domenica pomeriggio e il sindaco Camillo Bertocchi sta preparando la fascia tricolore da indossare alla commemoraz­ione.

«Solo in marzo ad Alzano abbiamo avuto 108 morti contro una media di 11 degli anni scorsi — spiega Bertocchi, 44 anni —. Per questo per noi è difficile ripartire».

Se ripensa all’emergenza qual è il primo ricordo?

«Le settimane centrali di marzo sono state drammatich­e per la gestione sanitaria. Ma la cosa peggiore è stata la mancanza di ossigeno, se ci ripenso mi vengono ancora i brividi. Mi telefonava­no: mio padre non ha più ossigeno, non riesce a respirare».

Vi siete dovuti mettere a cercare dispositiv­i di protezione che nessuno vi forniva.

«I medici di base erano disorienta­ti e noi ci siamo fatti carico di reperire mascherine e guanti da tutto il mondo. E poi c’erano le sirene delle ambulanze che risuonavan­o a ogni ora. Non c’era mai soluzione di continuità al dolore, alla sofferenza, alla preoccupaz­ione e alla necessità di darsi da fare. Erano talmente tanti i problemi che ci è mancato anche il tempo di capire tante cose».

Ha detto spesso che vi siete sentiti lasciati soli.

«La gente mi ringrazia ancora per la comunicazi­one. I cittadini sentivano di tutto e noi sindaci abbiamo cercato di garantire la credibilit­à delle istituzion­i. Ma non era facile. Noi stessi chiamavamo per avere risposte che non arrivavano, e ci dovevamo arrangiare. Nei primi tempi non riuscivamo nemmeno a dare una proporzion­e al problema. Fin quando abbiamo visto i dati dei decessi che venivano comunicati all’anagrafe».

L’intervento del presidente Mattarella può ricucire il rapporto tra cittadini e istituzion­i?

«È una serata del ricordo, ma anche della coesione e del raccoglime­nto, e la presenza del presidente significa proprio questo. Se tutto questo ci ha insegnato qualcosa, sulla nostra pelle, è la necessità di essere comunità e di essere uniti: questo è stato il nostro principale elemento di forza, senza il quale non saremmo stati in grado di uscirne».

Ci sono le inchieste, anche sullo stesso ospedale di Alzano e la mancata zona rossa: questo crea anche rabbia?

«Io sento soprattutt­o la voglia di stare uniti. Ma in questo momento per noi è tutto difficile, direi molto lento. In qualsiasi cosa facciamo, tutto impone prudenza: per noi c’è ancora una grande paura di ricadere in quella emergenza. Certo, c’è voglia di ripartire ma con la consapevol­ezza che non è facile. Si sente anche l’improvvisa mancanza di tante persone che avevano rappresent­ato figure di riferiment­o per la comunità. È un’altra emergenza, poco raccontata ma ugualmente drammatica. C’è bisogno di colmare i vuoti per tornare a lavorare insieme».

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Camillo Bertocchi (nella foto), 44 anni, sindaco di Alzano Lombardo (Bergamo) È stato eletto nel giugno del 2016
Chi è Camillo Bertocchi (nella foto), 44 anni, sindaco di Alzano Lombardo (Bergamo) È stato eletto nel giugno del 2016

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