Il centrodestra attende Conte in Aula
Salvini: possiamo fermarli sui fondi Ue. FI: non voteremo a scatola chiusa lo scostamento di bilancio
«Al Governo ci torniamo il prima possibile. Il Mes? Lo fermiamo. Non aspettiamo Godot, abbiamo forze per farcela da soli».
Da Codogno, profondamente segnata dai lutti del Covid, Matteo Salvini conferma di puntare sul dibattito parlamentare sui fondi europei per tentare la spallata decisiva al governo. Una posizione che tuttavia segna una frattura all’interno del centrodestra. Ieri infatti, il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, aveva gettato un ponte verso Conte definendo il Mes «necessario ed essenziale per un Paese come l’italia, che ha certamente bisogno di ristrutturare il suo sistema sanitario, figuriamoci se è ragionevole non prendere quei soldi quando sono senza condizionalità e a tassi di interessi praticamente negativi».
Una posizione, quella di Tajani, che però diventa comunque più dura nelle parole di altri autorevoli esponenti azzurri come Mariastella Gelmini ed Anna Maria Bernini, che raccogliendo l’assist di Salvini lasciano intendere che non è scontato un soccorso azzurro, in caso di voti in Parlamento,
per controbilanciare probabili defezioni dei 5 Stelle, tutt’altro che compatti sulla gestione dei fondi Ue.
Il leader della Lega, passando da Codogno a Piacenza, ha anche ironizzato sugli strumenti europei: «Quelli del Mes sono i soldi del Monopoli — ha detto —, quando giocavo da ragazzino ero ricchissimo, costruivo un sacco di alberghi, sono arrivato a 47 anni ma gli alberghi non li ho. Quelli del Mes sono soldi di fantasia, che se va bene alla Merkel forse arriveranno l’anno prossimo. Non aspettiamo Godot, facciamo con le nostre forze, possiamo farcela perché gli italiani non sono secondi a nessuno».
Da Forza Italia, intanto, viene ricordato al governo che l’eventuale voto sul Mes non è l’ unico scoglio da affrontare a breve. «Diamo un avviso all’esecutivo — dice infatti Mamentre riastella Gelmini, capogruppo all Camera — non siamo disponibili a votare a scatola chiusa il terzo scostamento di bilancio. O il governo ci dice per cosa servono queste risorse o altrimenti l’indebitamento ulteriore del Paese se lo vota solo la maggioranza». E
nel pomeriggio Giuseppe Conte ha un confronto telefonico con il premier olandese Mark Rutte, paladino della cordata europea che vorrebbe ridurre i fondi per la ripresa economica, si esprime anche Anna Maria Bernini, presidente dei senatori azzurri, per la quale se la risoluzione di maggioranza sulla manovra economica «non conterrà alcun riferimento al Mes, per non irritare l’m5s e rinviare tutto a settembre, noi non voteremmo alcuno scostamento di bilancio».