Dovizioso ko con il cross, il Mondiale è in salita
Cade e si frattura la clavicola. La Ducati è ottimista: «Recupererà per il primo Gp»
Una gara d’allenamento. Poco più che una sgambata per togliersi la ruggine di dosso. Andrea Dovizioso non stava nemmeno forzando quando è stato sbalzato durante la prima manche del campionato emiliano di cross, in programma ieri a Faenza.
Ma all’atterraggio di un salto la ruota posteriore della sua moto ha perso aderenza salvo ritrovarla subito dopo, catapultandolo in aria. Risultato: frattura non scomposta della clavicola sinistra. Un brutto colpo a tre settimane dalla ripresa di un Motomondiale già segnato dai rinvii, a causa della pandemia. Valutata l’entità dell’infortunio si è deciso di operarlo in serata a Modena. L’operazione è stata eseguita dal professor Giuseppe Porcellini, lo specialista che aveva rimesso in piedi Valentino Rossi nel 2010, dopo un incidente in allenamento, sempre con la moto da cross. «La strada dell’intervento è stata scelta per accelerare il recupero, nonostante non fosse indispensabile a detta dei medici» racconta Simone Battistella, l’inseparabile manager. «Ci sono buone possibilità che Andrea si presenti al Gp di Jerez il 19 luglio» ha aggiunto fiducioso Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati Corse.
La squadra bolognese aveva dato il consenso al cross perché il forlivese è un vero specialista delle ruote artigliate. Una passione ereditata dal padre Antonio, crossista dilettante, trasformatasi nel tempo in una necessità per preservare riflessi e movimenti utili in Motogp.
Il ducatista aveva confessato di voler chiudere la carriera proprio con il fuoristrada, una volta smessa la tuta da pista. Ai primi di giugno aveva spiegato di volere correre a Faenza per recuperare i meccanismi della competizione. «Dopo i mesi di clausura forzata ho bisogno di ritrovare le sensazioni che solo le gare possono darti» aveva detto. L’adrenalina, la sfida con gli avversari, per prepararsi al ritorno al Motomondiale: tutto nella norma per uno come lui. Il motocross è una disciplina praticata da molti campioni delle due ruote, ma gli incidenti non sono un’eventualità così rara. Proprio il Dottore aveva dovuto rinunciare nel 2017 al Gp d’italia al Mugello, dopo un’uscita d’allenamento conclusa con un trauma toracico. Gli avevano imposto di smettere, ma il 46 non ha voluto saperne e a fine maggio di quest’anno era di nuovo in sella, come altre volte, sul crossodromo di Fermignano. Nel 2015 Franco Morbidelli si ruppe tibia e perone sempre a Faenza e saltò il Gp i Silverstone. Di recente Marco Bezzecchi, dello Sky Racing Team VR46, ha riportato la frattura dell’astragalo del piede destro cadendo in allenamento. Marc Marquez si ruppe un dito della mano prima di Jerez nel 2015, correndo nel dirttrack, ma il fenomeno finì ugualmente sul podio spagnolo.