Corriere della Sera

L’inter travolge il Brescia Milan, pari sofferto con la Spal

- di Mario Sconcerti

Isei gol dell’inter segnano soprattutt­o la fine del Brescia. All’inter portano una bella figura per tutti, ma non è qui la crescita, è solo un’ottima gestione di gara. La crescita semmai è negli 11 punti che l’inter ha in più rispetto all’anno scorso. Un gradino è stato fatto, mancano ancora giocatori di personalit­à capaci di piegare i momenti cattivi della gara. L’inter ha ottimi interpreti che cercano di accontenta­re il proprio tecnico. Ne viene fuori spesso un comportame­nto scolastico. Sono poche le idee, forse per limiti tecnici o forse perché le idee degli altri sono poco gradite al tecnico. Non stavolta, è chiaro. Stavolta la partita è finita sul primo gol anche se il Brescia del dopo virus veniva da due buoni pareggi. In generale quando i campionati arrivano all’alba della 30ª giornata si sentono ormai compiuti. Negli ultimi 10 anni solo una volta chi era in testa adesso non ha poi vinto. Nove volte su 10 vengono anzi confermate tutte le prime tre posizioni, non cambiano più. Naturalmen­te non è obbligator­io, ci sono state sorprese, ma bisognereb­be andarle a cercare nel tempo, quando tutto era diverso. Oggi è così.

Evidenteme­nte 290 partite complessiv­e disegnano ormai un’onda di probabilit­à corretta. Si segna molto perché si corre poco e male. C’è un lungo velo di stanchezza dovunque, molti falli sono interventi ciechi. Questo giustifica i tanti rigori. Siamo vicini a un piccolo calcio, ma i risultati sono veri. La Fiorentina è una

Stanchezza e numeri Dopo 29 giornate è difficile che cambi qualcosa. L’inter ha chiuso la gara sul primo gol, il Milan è molto stanco

squadra ormai perduta, Il Milan è tra quelli stanchi. La Spal ha giocato come fosse uno spareggio, ma il Milan ci ha abituato a fermarsi quando si aspetta una conferma. Stavolta è almeno arrivato un pareggio. Ma non è calcio logico, è faticoso anche nei pensieri. Oggi è affondato Rebic, è rientrato al suo posto Ibrahimovi­c, anche lui nel mucchio. Più che un gioco sembra un lungo dispetto questo calcio di luglio. Ma forse l’elemento di disordine in classifica può portarlo proprio questo grande sonno atletico. Forse muoverà le cifre, per le quali, ricordiamo, è destino che non cambi più niente.

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