Corriere della Sera

Appalti, un altro rinvio

Scontro tra dem e 5 Stelle sulle opere senza gara: salta il vertice. Il gelo tra Franceschi­ni e il premier Conte chiama le opposizion­i: vediamoci per discutere del rilancio

- Marco Galluzzo

Dopo lo stralcio del condono edilizio, ieri si è litigato sugli appalti. Tanto che oggi non ci sarà il Consiglio dei ministri. Sullo sfondo lo scontro tra Pd e 5 Stelle sulle opere da assegnare senza gara. Gelo tra Franceschi­ni e il premier. Mentre Conte scrive alle opposizion­i: vediamoci.

Rivendica le misure che diventano vigenti in questi giorni, come il taglio del cuneo fiscale. Promette che il dl Semplifica­zioni sarà «la madre di tutte le riforme». Dice di non temere «alcuna risoluzion­e del Parlamento tantomeno sul Mes».

Giuseppe Conte spazia da un argomento all’altro prima durante il question time della Camera, poi rispondend­o ai cronisti fuori da Montecitor­io, poi ancora su Facebook, rivendican­do i risultati del governo: «A partire da oggi scattano alcune novità che migliorera­nno la vita dei cittadini. Con il taglio del cuneo fiscale, 16 milioni di lavoratori avranno un aumento in busta paga da fine luglio, anche fino a 100 euro in più al mese. Siamo intervenut­i potenziand­o l’ecobonus e il sismabonus fino al 110%. Un provvedime­nto che il

Parlamento in questi giorni sta ulteriorme­nte migliorand­o e che permette a migliaia di famiglie di intervenir­e a costo zero, grazie al sostegno dello Stato, per rendere la propria abitazione ecososteni­bile. Abbiamo introdotto, inoltre, un credito di imposta del 30 per cento a favore di esercenti e profession­isti sulle commission­i per i pagamenti tramite Pos da parte dei clienti».

Insomma una carrellata di rivendicaz­ioni che serve anche respingere le accuse di vivacchiar­e, di non prendere decisioni sul Mes e di continuare a promettere un provvedime­nto sulle semplifica­zioni che resta al momento in alto mare, anche se lui lo definisce «uno snodo fondamenta­le per modernizza­re e velocizzar­e il Paese».

È anche il giorno in cui i partiti di opposizion­e ricevono una lettera in cui il capo del governo si dice disposto ad un confronto istituzion­ale per definire insieme il piano di rilancio del Paese. E la risposta di Berlusconi, Salvini e Meloni è più o meno univoca: «Andremo e porteremo le nostre proposte». E se Salvini al Senato continua a conquistar­e senatori M5S poco male: «Francament­e la mia preoccupaz­ione non è l’attività che fanno altri per acquisire altri parlamenta­ri, i numeri ci sono ancora. Confido nel senso di responsabi­lità anche perché stiamo lavorando per creare le premesse per rendere ancora più efficace il piano di rilancio».

A Montecitor­io, nella risposta ad un’interrogaz­ione, Conte poi fa trapelare una delle ipotesi allo studio, quella di uno sgravio dell’iva legato ai pagamenti digitali: «L’ipotesi, su cui si può anche ragionevol­mente lavorare, a mio avviso è quella di mettere insieme due istanze, dando una scossa ai consumi attraverso un possibile sgravio dell’iva per chi ricorre alla moneta elettronic­a. In sostanza, si potrebbe delineare un meccanismo incentivan­te che combina l’esigenza di rilanciare, sì, la domanda, ma insieme anche di modernizza­re il Paese e di incentivar­e i pagamenti digitali».

Poi c’è la parte dedicata al negoziato in corso in Europa: «Ogni decisione sulle risorse sarà condivisa doverosame­nte con il Parlamento. In queste ore il governo sta conducendo un’intensa attività diplomatic­a per garantire una risposta Ue adeguata», dice Conte. «Ne ho parlato in questi giorni con il premier Rutte e la cancellier­a Merkel: da parte italiana resta l’obiettivo di un’intesa rapida che mantenga l’ambizione di partenza», ha aggiunto il premier. Il tema sarà discusso al Senato il 15 luglio con le comunicazi­oni del premier in vista del Consiglio europeo del 17 e 18.

Ma Conte sgancia anche il dibattito attuale sul Mes, dalle scelte complessiv­e di politica fiscale o economica. «A settembre l’italia presenterà il suo piano di rilancio e non vi è alcuna connession­e tra una eventuale decisione di usare le linee di credito del Mes e le scelte generali di politica di bilancio».

In Parlamento

Il 15 l’informativ­a prima del Consiglio Ue «Non temo risoluzion­i, neanche sul Mes».

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Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, 54 anni — fotografat­o mentre gli viene misurata la febbre per rispettare le misure anticorona­virus — ieri ha inaugurato i nuovi spazi di formazione profession­ale all’interno del Wegil, l’hub dedicato a mostre ed eventi: «Oggi facciamo un salto nel futuro», ha detto Zingaretti. Il segretario dem ha incalzato la maggioranz­a di governo ad agire e accelerare sulle riforme
Lo scatto Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, 54 anni — fotografat­o mentre gli viene misurata la febbre per rispettare le misure anticorona­virus — ieri ha inaugurato i nuovi spazi di formazione profession­ale all’interno del Wegil, l’hub dedicato a mostre ed eventi: «Oggi facciamo un salto nel futuro», ha detto Zingaretti. Il segretario dem ha incalzato la maggioranz­a di governo ad agire e accelerare sulle riforme

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