Corriere della Sera

Bonus vacanze, già pagati 62 milioni (ma lo accettano quattro hotel su 100)

- Di Claudio Bozza

MILANO Da ieri è operativo il bonus vacanze, misura prevista dal Decreto rilancio con uno stanziamen­to complessiv­o di 2,4 miliardi. Si tratta di una misura che aiuterà gli italiani a coprire parte delle spese per le ferie in alberghi camping, agriturism­i e b&b, a condizione che siano in Italia e che non abbiano intermedia­ri (tipo Airbnb o Booking). Vale 500 euro nel caso delle famiglie composte da almeno tre persone; per le famiglie di due persone è pari a 300 euro e scende a 150 per i single.

Il problema è che, in base a un test di prenotazio­ne fatto dal Corriere il 30 giugno, solo 1 hotel su 4 accetta al momento di partecipar­e all’operazione. Cliccando su italyhotel­s.it (sito che contiene un ampio campione di strutture realizzato da Federalber­ghi, l’associazio­ne di categoria più rappresent­ativa) e provando a prenotare una camera doppia per tre notti (1-4 luglio) si realizza che le strutture che accettano il bonus sono davvero poche: appena 1.151 (4,2%) sulle 27.370 offerte presenti sul sito.

La regione con il numero più alto di hotel disponibil­i al bonus è l’emilia-romagna: 233, ma su un totale di strutture più alto d’italia (4.275). In Lombardia sono appena 88 su 2.531; 56 su 1.284 in Liguria; 33 su 740 in Sardegna; 56 su 1.064 in Sicilia. Ma ci sono annus; che tre casi in cui nessun hotel accetta il bonus: Basilicata, Calabria e Molise.

Eclatanti anche i flop tra città d’arte località di villeggiat­ura. A Roma solo 35 strutture su 976 accettano il boa Firenze 22 su 335; a Milano appena 2 su 393; a Napoli 11 su 135. A Cortina d’ampezzo solo 1 hotel sugli 11 presenti sulla piattaform­a italyhotel­s.it. A Forte dei Marmi solo 2 strutture su 61, a Santa Margherita Ligure solo 2 su 26, a Rimini appena 60 su 1.039 e a Taormina 1 su 80 hotel.

Ma qual è il motivo di una partenza così in salita per la misura più attesa dagli italiani dopo il lockdown? Il bonus, per quanto riguarda il cliente, va speso per l’80% sotto forma di sconto per il pagamento del pernottame­nto, e per il 20% come detrazione di imposta nella dichiarazi­one dei redditi. Ma il vulnus della misura voluta dal governo sta proprio qui: l’80% del totale non pagato dal cliente sarà recuperato dall’ imprendito­re albergator­e attraverso il credito d’ imposta .« Ma deve essere chiaro che il recupero del credito avviene subito, il mese successivo con l’f24 e non con la denuncia dei redditi dopo un anno», precisa Bernabò Bocca, presidente di Federalber­ghi. E ieri il ministro del Turismo Dario Franceschi­ni, davanti a numeri così negativi, ha chiamato proprio Bocca per confrontar­si sulle migliorie: «Il governo deve incentivar­e noi albergator­i a riaprire, concedendo­ci forti sgravi sui contributi sui lavoratori che saranno tolti dalla cassa integrazio­ne. Così avremmo un doppio beneficio: noi e lo Stato», sottolinea il numero uno di Federalber­ghi. E mentre il ministero dell’innovazion­e fa sapere che alle 19,30 di ieri erano stati «erogati più di 134.000 bonus per un valore di oltre 62 milioni», si innesca uno scontro politico: «Questo bonus è demenziale». Secca la replica del ministro Franceschi­ni: «Informo Salvini che, mentre lui tifa per un flop del #bonusvacan­ze sulla pelle di cittadini e alberghi, i bonus già erogati da mezzanotte hanno superato i 100.000 e il tempo medio di attesa tra richiesta e riceviment­o è di 1 minuto».

Fino a 500 euro Fino a 500 euro per le famiglie (3 persone), 300 euro per le coppie

Il ministro Franceschi­ni: Salvini tifa per un flop ma i bonus del primo giorno sono più di 130 mila

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