Bonus vacanze, già pagati 62 milioni (ma lo accettano quattro hotel su 100)
MILANO Da ieri è operativo il bonus vacanze, misura prevista dal Decreto rilancio con uno stanziamento complessivo di 2,4 miliardi. Si tratta di una misura che aiuterà gli italiani a coprire parte delle spese per le ferie in alberghi camping, agriturismi e b&b, a condizione che siano in Italia e che non abbiano intermediari (tipo Airbnb o Booking). Vale 500 euro nel caso delle famiglie composte da almeno tre persone; per le famiglie di due persone è pari a 300 euro e scende a 150 per i single.
Il problema è che, in base a un test di prenotazione fatto dal Corriere il 30 giugno, solo 1 hotel su 4 accetta al momento di partecipare all’operazione. Cliccando su italyhotels.it (sito che contiene un ampio campione di strutture realizzato da Federalberghi, l’associazione di categoria più rappresentativa) e provando a prenotare una camera doppia per tre notti (1-4 luglio) si realizza che le strutture che accettano il bonus sono davvero poche: appena 1.151 (4,2%) sulle 27.370 offerte presenti sul sito.
La regione con il numero più alto di hotel disponibili al bonus è l’emilia-romagna: 233, ma su un totale di strutture più alto d’italia (4.275). In Lombardia sono appena 88 su 2.531; 56 su 1.284 in Liguria; 33 su 740 in Sardegna; 56 su 1.064 in Sicilia. Ma ci sono annus; che tre casi in cui nessun hotel accetta il bonus: Basilicata, Calabria e Molise.
Eclatanti anche i flop tra città d’arte località di villeggiatura. A Roma solo 35 strutture su 976 accettano il boa Firenze 22 su 335; a Milano appena 2 su 393; a Napoli 11 su 135. A Cortina d’ampezzo solo 1 hotel sugli 11 presenti sulla piattaforma italyhotels.it. A Forte dei Marmi solo 2 strutture su 61, a Santa Margherita Ligure solo 2 su 26, a Rimini appena 60 su 1.039 e a Taormina 1 su 80 hotel.
Ma qual è il motivo di una partenza così in salita per la misura più attesa dagli italiani dopo il lockdown? Il bonus, per quanto riguarda il cliente, va speso per l’80% sotto forma di sconto per il pagamento del pernottamento, e per il 20% come detrazione di imposta nella dichiarazione dei redditi. Ma il vulnus della misura voluta dal governo sta proprio qui: l’80% del totale non pagato dal cliente sarà recuperato dall’ imprenditore albergatore attraverso il credito d’ imposta .« Ma deve essere chiaro che il recupero del credito avviene subito, il mese successivo con l’f24 e non con la denuncia dei redditi dopo un anno», precisa Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. E ieri il ministro del Turismo Dario Franceschini, davanti a numeri così negativi, ha chiamato proprio Bocca per confrontarsi sulle migliorie: «Il governo deve incentivare noi albergatori a riaprire, concedendoci forti sgravi sui contributi sui lavoratori che saranno tolti dalla cassa integrazione. Così avremmo un doppio beneficio: noi e lo Stato», sottolinea il numero uno di Federalberghi. E mentre il ministero dell’innovazione fa sapere che alle 19,30 di ieri erano stati «erogati più di 134.000 bonus per un valore di oltre 62 milioni», si innesca uno scontro politico: «Questo bonus è demenziale». Secca la replica del ministro Franceschini: «Informo Salvini che, mentre lui tifa per un flop del #bonusvacanze sulla pelle di cittadini e alberghi, i bonus già erogati da mezzanotte hanno superato i 100.000 e il tempo medio di attesa tra richiesta e ricevimento è di 1 minuto».
Fino a 500 euro Fino a 500 euro per le famiglie (3 persone), 300 euro per le coppie
Il ministro Franceschini: Salvini tifa per un flop ma i bonus del primo giorno sono più di 130 mila