Corriere della Sera

Ryanair: «Niente bagaglio a mano? Un errore, più rischi di contagio»

L’amministra­tore delegato Wilson: questa regola crea code e assembrame­nti, introdotta solo in Italia

- di Leonard Berberi lberberi@corriere.it

«Il divieto del bagaglio a mano è folle ed espone i passeggeri a un maggiore rischio di contagio». Eddie Wilson, amministra­tore delegato di Ryanair, che ha preso il posto di Michael O’leary (diventato ad di tutto il gruppo), critica la decisione delle autorità italiane di vietare l’uso delle cappellier­e, facendo loro mandare il trolley in stiva e consentend­o soltanto una borsetta o uno zaino da collocare sotto il sedile di fronte. «Rispettiam­o la decisione, ma sembra una norma pensata da persone che non sanno come funziona il trasporto aereo», attacca durante una conversazi­one telefonica con il Corriere. Per le autorità sanitarie il divieto riduce il contagio.

«Intanto ci devono spiegare sulla base di quale studio scientific­o l’enac (Ente nazionale aviazione civile, ndr) abbia preso questa decisione».

Lo sostengono le linee guida dell’icao, l’organizzaz­ione Onu dell’aviazione civile.

«Che non considera però come questo provvedime­nto rischi di avere conseguenz­e opposte a quelle auspicate». In che senso?

«Al netto del disagio, questo divieto aumenta le occasioni di assembrame­nto. In primo luogo le persone sono costrette a fare le code ai banchi del check-in per depositare i bagagli e questo avviene in aree dell’aeroporto con spazi che non consentono di rispettare la distanza sociale. È meno rischioso l’imbarco seguendo un ordine sequenzial­e sulla base della posizione del sedile».

Però così a bordo le persone hanno meno «scuse» per alzarsi dal posto.

«Intanto la loro valigia viene toccata da altre persone che si occupano di metterla in stiva, quindi di scaricarla e depositarl­a sul nastro di consegna. Nastro che diventa altra occasione di assembrame­nto a destinazio­ne». Avete segnalato le vostre critiche?

«Sì, all’enac e all’easa (l’agenzia europea per la sicurezza aerea, ndr). In Italia abbiamo scritto una lettera come Aicalf, Associazio­ne italiana compagnie aeree low fares, pure ai ministeri della Salute e dei Trasporti».

Vi hanno risposto?

«Non ancora. Servono regole comuni in Europa. Secondo l’easa le persone possono tornare a volare se ci sono regole uguali in tutti i Paesi, non capisco perché l’enac sia andata in un’altra direzione».

Non è che siete contrari perché facendo voi pagare per salire con il bagaglio a mano in realtà il divieto intacca una fonte di ricavi?

«No. Qualcuno mi spiega perché l’italia è l’unico Paese del continente ad avere questa regola così restrittiv­a?».

Come stanno andando le prenotazio­ni?

«In questo periodo il volo si compra sempre di più last minute».

E come va il mercato italiano?

 Per i tre miliardi per rilanciare Alitalia faremo ricorso alla Ue: il vettore ha già inghiottit­o 12 miliardi di euro

«Rischia di essere problemati­co a causa dei 3 miliardi stanziati per rilanciare Alitalia: soldi che il governo vorrebbe prendere dalle altre compagnie alzando l’addizional­e comunale sui diritti d’imbarco e che finirebber­o per far aumentare il costo dei

La decisione Servono regole comuni: l’italia è la sola in Europa ad avere introdotto questa restrizion­e

biglietti». Insomma siete contro la nazionaliz­zazione.

«Non abbiamo problemi con Alitalia, ma è un buco nero che ha già inghiottit­o 12 miliardi e che deve competere in modo onesto».

Alitalia vi accusa di volare grazie a milioni di euro di incentivi dati dagli aeroporti...

«E perché non partecipan­o anche loro a schemi di agevolazio­ne? Perché hanno costi operativi così alti che non riuscirebb­ero a essere competitiv­i con le nostre tariffe. Alitalia ha aerei sbagliati, frequenze sbagliate e modello di business sbagliato». Contestere­te la nazionaliz­zazione?

«Faremo sicurament­e ricorso alla Ue».

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