Quel legame inscindibile tra Georg e Benedetto
Don Georg Ratzinger, fratello del Papa emerito, è morto ieri a Regensburg, in Baviera, all’età di 96 anni. L’aggravamento delle sue condizioni era stato segnalato al mondo il 18 giugno, quando con mossa inaspettata il fratello Joseph-benedetto era volato in Baviera per un ultimo incontro.
I fratelli Ratzinger sono cresciuti in simbiosi. Appaiono somigliantissimi nelle foto della loro prima messa, che celebrarono lo stesso giorno, il 29 giugno 1951. Li avresti detti gemelli e non si notavano affatto i tre anni in più di don Georg. Somiglianti, ma diversi per carattere: timidi ambedue e Georg anche ritroso e ombroso; Joseph, invece, più comunicativo e combattivo.
Don Georg ha preso sempre male, si direbbe, la fortuna accademica ed ecclesiastica del fratello che a più riprese li ha separati. Nel libro di memorie «Mio fratello il Papa» (Piemme 2012), commenta bruscamente la chiamata a Roma di Joseph come prefetto della Congregazione per la dottrina (1981): «Mi dispiaceva molto che mio fratello si trasferisse ancora lontano. Ma lo sapevo che il mio parere non era rilevante». Prende
ancora peggio l’elezione di Joseph a Papa: «Quando sentii annunciare il suo nome rimasi pietrificato. Mi sentii scoraggiato, abbattuto. Ed ero anche triste perché forse non avrebbe più avuto tempo per me».
Nelle memorie racconta quel suo sconcerto con toni patetici: «Per due giorni il telefono non smise mai di suonare, ma rimanevo indifferente. Non risposi, semplicemente. Andate tutti al diavolo, pensai».
Con la morte di Georg, Joseph perde l’unico membro della famiglia che gli era rimasto. Una sorella, Maria, se ne era andata nel 1991.
Don Georg in gioventù era stato arruolato a forza nella Wehrmacht, con la quale aveva combattuto anche in Italia. Catturato dagli Alleati nel marzo 1945 in Romagna, fece alcuni mesi di prigionia a Napoli.
La passione della sua vita è stata la musica. Per trent’anni ha diretto il coro della Cattedrale di Regensburg.
Don Georg aveva avuto un qualche presentimento che il fratello poteva rinunciare al Papato. «Se non dovesse più farcela dal punto di vista fisico, dovrebbe avere il coraggio di dimettersi», disse in un’intervista del 2011. «L’età si fa sentire — aveva poi commentato l’annuncio delle dimissioni nel febbraio del 2013 — e mio fratello desidera più tranquillità nella vecchiaia».