Marsilio, maggioranza a Feltrinelli De Michelis: lo stesso approccio
Finalizzato l’accordo previsto nel 2017. L’ad della casa veneziana: «Alla base una comunanza di intenti»
Era previsto nell’accordo siglato nel 2017, e da oggi è realtà: la quota del Gruppo Feltrinelli nell’editore Marsilio si rafforza oggi passando dal 40 % al 55 %, diventando maggioritaria. Un passaggio atteso, annunciano entrambe le parti, decisivo per affrontare l’evoluzione del mercato editoriale con una più forte integrazione di competenze. E un accordo che in questi tre anni, spiega Luca De Michelis, amministratore delegato di Marsilio, è stato fruttuoso: «Quello che si sta realizzando è il secondo step di un accordo pianificato tre anni fa con il Gruppo Feltrinelli, che è nato per noi da una scelta condivisa dalla famiglia, di trovare un partner strategico per Marsilio, convinti che potesse aiutare la crescita dell’editore. E così è stato. Quanto agli assetti, il nostro coinvolgimento rimane inalterato e continuerò a essere responsabile della gestione di Marsilio, non mi aspetto cambi».
Tre anni di una partnership che funziona, continua De Michelis: «Anche al di là delle mie più rosee aspettative. Ne eravamo già convinti, ma è stato importante aver trovato conferma di un approccio all’editoria molto simile al nostro, sinergico e di grande affiatamento. Le scelte editoriali di Marsilio hanno continuato ad andare avanti in una logica di indipendenza in linea con la nostra storia e tradizione, ma devo sottolineare la generosità del Gruppo nell’investire insieme su nuove scelte; una generosità anche personale, che ha fatto sì che le due aziende si trovassero bene, a tutti i livelli, a lavorare assieme».
Tra i successi di questi anni, De Michelis ricorda la linea di tascabili Marsilio all’interno dell’universale Economica Feltrinelli, «un’iniziativa interessante nell’ambito di una delle colonne storiche del gruppo, una sorta di cobranding che ha funzionato molto bene».
Altra chiave della sinergia tra le due parti: «La forte complementarietà anche editoriale — prosegue De Michelis —: ad esempio, i gialli sono una grande tradizione di Marsilio, meno accentuata in Feltrinelli. E già l’anno scorso abbiamo creato una nuova collana di gialli da affiancare alle Farfalle, le Lucciole, partita con il successo dell’esordio di Walter Veltroni (Assassinio a Villa Borghese), dedicata a giallisti italiani. E puntiamo sull’editoria d’arte, che è uno dei pilastri di Marsilio. Ora lavoriamo al rilancio di Sonzogno: a ottobre uscirà una nuova collana pensata e diretta da Eliana Liotta, intitolata Scienze per la vita. Poi la narrativa, la saggistica: Marsilio è tra gli editori che fanno più cose su più fronti».
Tra le novità sono in libreria romanzi come L’ottava vita (per Brilka) della georgiana Nino Haratischwili, il giallo Come la pioggia sul cellofan di Grazia Verasani (di cui Marsilio sta riproponendo in tascabile tutta la backlist), Perla nera di Liza Marklund per il Giallo Svezia, e titoli la cui uscita era slittata per l’emergenza e che ora sono in libreria, come quelli di Camilla Läckberg e Matteo Renzi. Per l’arte, la monografia del fotografo Henri Cartier-bresson che accompagnerà la mostra a Palazzo Grassi a Venezia (Le grand Jeu, dall’11 luglio). In autunno, i nuovi libri di Ernesto Galli Della Loggia, Antonio Polito, Alessandra Necci, il nuovo romanzo di Romana Petri e il nuovo giallo di Veltroni.
Grande vivacità, dunque, anche se il momento è difficile per tutti. «La casa editrice ha vissuto — continua Luca De Michelis — e vive anche oggi insieme al Paese un momento faticoso, per gli effetti psicologici, economici e per l’incertezza che permane. Aggiungiamo che il 25-30 per cento del nostro catalogo è legato all’editoria d’arte, ed è quello che soffrirà di più, vista la cancellazione degli eventi e una stagione autunnale di mostre rimandata al 2021. Però
credo che avere questa partnership, anche in un’epoca in cui le incertezze sono tante, possa creare ulteriore fiducia».
Sono tanti i temi sul tappeto anche per il futuro della cultura, e uno è la tecnologia. «In questi mesi il Paese, e tutto il mondo, ha fatto un salto in avanti nel rapporto con le tecnologie. Credo che per la cultura sia un’opportunità: la domanda di cultura è domanda di contenuti ma insieme di identità e partecipazione. E l’evento culturale dà una cornice: una mostra sul Caravaggio ha 500-600 mila presenze, mentre le singole opere nelle loro sedi attirano qualche migliaio di turisti. Ecco, la tecnologia ha davanti questa sfida, creare momenti di partecipazione. Perciò credo sia importante l’idea del ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini di realizzare una piattaforma culturale, innescherà una riflessione su come la tecnologia possa allargare il pubblico della cultura, anche al di là dei nostri confini».
Quanto al futuro dell’editoria, De Michelis conclude: «Non nell’immediato, ma spero che si riprenderà con lo slancio di prima. Anche se questo momento sarà occasione di grandi ripensamenti, in un’industria editoriale che ha un elemento strutturale di frammentarietà». E a proposito di questo, e dell’esempio di sinergia tra un grande gruppo e un editore medio con un’identità forte e forti radici sul territorio, aggiunge: «Mi piacerebbe che questa partnership fosse di esempio e ispirazione a qualcun altro, senza la paura di perdere la propria identità all’interno di un grande gruppo. Qui esiste il giusto ambiente in cui lavorare insieme con soddisfazione».
Futuro
«Le incertezze sono tante, per tutti. Questa partnership crea una nuova fiducia»