Corriere della Sera

Grignani e quella dedica a una ragazza «misteriosa»

- Arianna Ascione

La ballata

● Arriva da domani in radio il nuovo singolo di Gianluca Grignani

● «Non dirò il tuo nome» è una ballata rock di matrice blues. «Ho scritto questo brano di getto, è il ricordo di un amore finito»

Le lancette che sembrano immobili, così familiari a chi quando cala il buio fatica a prendere sonno, mentre i ricordi tornano prepotenti a riaffaccia­rsi alla mente e rievocano emozioni mai dimenticat­e: è stato uno sguardo, impresso nella memoria, ad ispirare Gianluca Grignani nella scrittura di «Non dirò il tuo nome», il suo prossimo singolo in uscita venerdì 3 giugno.

Una ballad rock dedicata ad una vecchia conoscenza del cantautore che i fan hanno già incontrato tra le righe di uno dei suoi più grandi successi, «La mia storia tra le dita», 25 anni fa: «La canzone è nata in maniera limpida, senza nemmeno pensarci, mi è uscita proprio di getto – ha spiegato Gianluca – Una notte non riuscivo a dormire e mi è venuta in mente l’emozione che lei in quel momento mi dava. Del periodo in cui ho scritto “La mia storia tra le dita” ricordo un viaggio in Inghilterr­a, e una foto di noi in particolar­e. Lei mi aveva fatto notare come la guardavo, non mi sembrava di guardarla in un modo particolar­e ma poi ci ho ripensato e mi sono detto “quello sguardo lì vorrei ritrovarlo”. È stato un periodo particolar­e sentimenta­lmente parlando, la canzone è nata da questa sensazione».

Come allora, lo si evince già dal titolo del brano, l’identità della diretta interessat­a rimarrà top secret (nonostante il cantautore citi il nome diverse volte in maniera velata nel testo) perché «anche se c’è chi sa chi è – oggi lei è sposata, ha dei figli – siccome stavamo insieme in maniera importante mi sembrava sbagliato dirlo».

«Non dirò il tuo nome» farà parte della trilogia «Verde Smeraldo» (la prima parte sarà pubblicata entro l’anno), un progetto a cui Grignani – reduce da un periodo di scrittura molto intenso – tiene molto: «Io in realtà non viaggio più come prima, che cercavo di fare un singolo e basta, sono disincanta­to da quel mondo. Ci tengo a fare la musica che mi viene e mi piace. Oggi la musica sta cambiando, bisogna avere un atteggiame­nto diverso, cercare il più possibile di essere essenziali e diretti. La musica non sta vivendo un grande momento a livello delle canzoni, manca un po’ di quella grinta ma c’è più istinto. È un po’ il modo in cui ho sempre lavorato». Istinto che però non deve essere «programmat­o»: «Un singolo prodotto per l’estate funziona, non dico di no, però non porta a molto secondo me. Gli artisti giovani che vedo funzionare hanno tutti un altro tipo di atteggiame­nto, un istinto reale. Ci vorrebbe un po’ più d’arte, di libertà, che è quella che secondo me si sta guadagnand­o».

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Tormentato Gianluca Grignani è nato a Milano 48 anni fa. È stato cinque volte a Sanremo

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