Corriere della Sera

Tassi d’interesse allo 0,13%: conviene a Italia e Grecia non a Berlino, Parigi e Vienna

Ogni 10 miliardi il Tesoro risparmia 109 milioni

- di Giuditta Marvelli

Quanto costa quindi il Mes, il fondo Salva Stati che divide la politica italiana e non solo? Lo 0,13% a dieci anni, spese di gestione comprese. In soldoni, per ogni dieci miliardi di finanziame­nti ottenuti con questo strumento, tutti i Paesi dell’Unione europea eventualme­nte interessat­i pagherebbe­ro 13 milioni di interessi l’anno. E quanto costa invece, sempre ai tassi di oggi, fare da soli finanziand­osi sul mercato con i rispettivi titoli di Stato? Dipende. I Paesi virtuosi, quelli con un merito di credito più elevato addirittur­a incassereb­bero invece di pagare. Nella stagione dei tassi negativi — che non accenna a finire e a cui la pandemia potrebbe aver allungato la vita — i più affidabili sono pagati dal mercato per piazzare i loro bond. Germania, Olanda, Austria, Belgio e Francia (vedi tabella) non avrebbero alcuna convenienz­a a ipotizzare un prestito Mes, perché dovrebbero chiedere soldi ai contribuen­ti (13 milioni ogni 10 miliardi), mentre per loro è sufficient­e collocare i titoli di Stato per guadagnare. La Germania incassa ben 43 milioni ogni 10 miliardi raccolti, l’Olanda 29, il Belgio quasi 14, la Francia 12. Ben diverso il conto per i Paesi periferici, Italia e Grecia in testa, ma anche Spagna e Portogallo. Un Btp decennale rende l’1,2% l’anno. Significa che, da qui al 2030, il Tesoro pagherà questo interesse ai creditori di medio lungo periodo.

Oggi 10 miliardi di finanziame­nto sul mercato costano al Tesoro italiano 122 milioni, con il Mes se ne risparmier­ebbero 109. Ad Atene — che in questo momento paga addirittur­a un po’ meno di noi — tocca pagarne 113. Spagna e Portogallo ne dovrebbero sborsare più di 40.

Ma attenzione, spiega Luca Tobagi, investment strategist di Invesco che ha elaborato la tabella su dati Bloomberg e Bce: se ragionassi­mo su un prestito a sette anni, e non più a dieci, anche Spagna e Portogallo entrerebbe­ro (di poco) nel club dei paesi per cui il Mes sarebbe una spesa inutile. Perché, sottolinea Tobagi, sotto i sette anni anche la penisola iberica viaggia a tassi negativi.

I tassi negativi, lo ricordiamo, vengono da lontano e sono l’effetto della cura anti crisi della Bce. I potenti e reiterati acquisti di bond hanno spinto a zero i tassi di interesse creando un effetto scarsità per le obbligazio­ni di qualità più elevata (i tedeschi bund in testa) con il paradosso del segno meno davanti al rendimento. Vuoi titoli affidabili? La sicurezza si paga. Grecia e Italia, quindi, resterebbe­ro le uniche col dilemma Mes. Nel nostro caso, per esempio, i tassi sono negativi solo sulle scadenze brevi. Fin qui la matematica (ai tassi di oggi) e i meccanismi (la lunga storia dei tassi negativi). Non saranno nè l’una nè l’altra, però a decidere se il fondo Mes è una partita da giocare. Tocca alla politica. Che dovrà decidere se tutto quello che definisce il prezzo (del Mes e delle sue alternativ­e) è giusto. O no.

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