Corriere della Sera

«Modello Telethon per l’Italia: fondi solo ai progetti migliori»

- Giuliana Ferraino

Telethon compie 30 anni con bilancio record: oltre 39 milioni di fondi destinati alla ricerca scientific­a sulle malattie genetiche rare nel 2019, 7 milioni in più (il 20%) rispetto all’anno prima, mentre sale del 18% a oltre 4 milioni di euro il contributo del 5x100, con più di 100 mila firme nelle dichiarazi­oni fiscali 2018 (ultimo dato disponibil­e). «È il miglior risultato di sempre, sia come raccolta di fondi, che ha raggiunto gli oltre 46 milioni l’anno scorso, sia come destinazio­ne di risorse a progetti di ricerca», afferma Francesca Pasinelli, da 11 anni direttore generale della Fondazione Telethon, dove è approdata nel ‘97 come direttore scientific­o.

Però c’è un pre e un post Covid. «Da qualche anno siamo su un trend di crescita significat­ivo, legato ad alcuni risultati terapeutic­i, che ci hanno permesso di dimostrare che non facciamo solo promesse, le manteniamo. Questo ci ha aiutato nella raccolta di fondi, perché il donatore è attento, consapevol­e, ci segue», spiega. Poi è arrivata la pandemia. Ma Telethon in questo momento sta «reggendo abbastanza bene» al forte rallentame­nto dell’economia. Per due emotivi: «Questa crisi nasce da un’emergenza sanitaria, ma ci ha indicato che l’emergenza si sconfigge con la ricerca. Basti pensare che uno dei vaccini allo studio contro il Covid — mi riferisco alla sperimenta­zione italo-inglese — poggia su una piattaform­a tecnologic­a che sfrutta un concetto utilizzato per la prima volta per le malattie genetiche rare. Molto spesso le malattie genetiche permettono di avere ricadute molteplici e inaspettat­e». Questo è il messaggio che Telethon sta trasmetten­do: «Un investimen­to in ricerca è sano e aiuta anche in altre crisi. La ricerca ha tempi lunghi, non si improvvisa».

La generosità, per ora, tiene. «Non abbiamo ancora visto un rallentame­nto delle elargizion­i, ma per le strade e nelle piazze le donazioni si sono bloccate, a causa del lockdown, che ci ha costretto ad annullare le iniziative, anche se poi abbiamo registrato un’impennata dei contatti digitali». Però, «se le aziende sono in crisi, hanno meno possibilit­à di essere generose, anche perché quest’anno molte società sono stata impegnate a donare per il Covid», teme Pasinelli. I numeri? Telethon riceve circa 500 mila donazioni private all’anno, di cui 120 mila sono donatori continuati­vi. «Questo aspetto è molto importante perché un programma di ricerca scientific­a dura molto a lungo e il rischio di non poter dare continuità è ancora più grave». Dal 1990, anno della sua fondazione, a oggi Telethon, presieduta da Luca Montezemol­o dal 2009, ha raccolto 782 milioni di donazioni, investito 556 milioni per incentivar­e la ricerca sulle malattie genetiche rare, finanziand­o 1.630 ricercator­i .

«Il nostro fiore all’occhiello è il sistema di valutazion­e per l’erogazione dei fondi, con certificaz­ione di qualità, mutuato dal modello anglosasso­ne. Ci ha permesso di raccoglier­e molti fondi. Se l’intero Paese venisse governato da un sistema stringente di valutazion­e del merito diventereb­be molto più competitiv­o. Dare un po’ di tutto a tutti non ha senso, anche perché sta diventando sempre di più “pochissimo”. La scelta dei progetti da finanziare andrebbe fatta sulla base di una competizio­ne sana e una valutazion­e rigorosa: chiedersi se un progetto è davvero utile, innovativo. Vale anche per i finanziame­nti pubblici».

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