Corriere della Sera

Proposta Atlantia: sotto il 50% in Autostrade Di Maio incontra Draghi e divide i 5 Stelle

Diluizione della quota all’88%, più investimen­ti e taglio alle tariffe. Martedì il Consiglio dei ministri

- Fabio Savelli

Un miliardo di differenza. Tra le condizioni pretese dal governo e la proposta di Autostrade, giudicata irricevibi­le dall’esecutivo, un divario che potrebbe essere colmato. Anche con un aumento di capitale che diluisca la quota di Atlantia (ora all’88%) sotto il 50. Martedì il Consiglio dei ministri. Intanto Luigi Di Maio incontra Mario Draghi e spacca i 5 Stelle.

Un miliardo di differenza, in una forchetta che oscilla tra i 3 e i 4 miliardi. Tra le condizioni chieste dal governo e la proposta di Autostrade dei primi di giugno, giudicata irricevibi­le dall’esecutivo, c’è un divario importante che, però, potrebbe essere colmato. Anche con un aumento di capitale che diluirebbe la quota di Atlantia, ora al l’88% di Aspi, fino al 49%. Diluizione — per la quale c’è il mandato del consiglio all’amministra­tore delegato Carlo Bertazzo— attraverso un aumento sottoscrit­to da Cassa Depositi e da altri investitor­i che doterebbe di risorse aggiuntive una società con problemi di bancabilit­à, evitando l’imbarazzo di dover corrispond­ere un assegno alla holding controllat­a dai Benetton. Spettatore interessat­o resta il fondo F2i che avrebbe già costituito un veicolo ad hoc. Il nodo sta nella valutazion­e di Autostrade. Lontana dai 13,5 miliardi del 2017, anno in cui Atlantia vendette il 12% per 1,5 miliardi ai tedeschi di Allianz e a un fondo cinese.

Del resto il premier Giuseppe Conte, ha detto ieri che senza «una proposta estremamen­te vantaggios­a» per l’interesse pubblico — leso negli ultimi anni a vantaggio dell’interesse privato (il copyright è della Corte dei Conti, in un rapporto del 2019) — «il governo deciderà per la revoca della concession­e» martedì nel Consiglio dei ministri fissato in agenda. Palazzo Chigi ha spostato di un giorno il vertice. Qualcuno ci legge la volontà di trovare un’intesa perché «è passato troppo tempo», dice il vicesegret­ario del Pd Andrea Orlando, invitando il governo a decidere, per evitare di trovarsi con il fallimento di Autostrade, il subentro dell’Anas nella gestione e il grattacapo di dover cancellare una parte degli investimen­ti: «Al Pd interessa che chi ha nuociuto non nuoccia più».

La «quadra» potrebbe essere trovata nel mezzo, in un pacchetto da 3,4-3,5 miliardi che prevede l’adozione in toto da parte di Autostrade del nuovo modello tariffario dell’Authority dei Trasporti che stabilisce un sistema di sanzioni (e di relative riduzioni delle tariffe al casello) nel caso di mancati investimen­ti sulla rete. I tre capi di Gabinetto presenti giovedì al tavolo — Alberto Stancanell­i al Mit, Luigi Carbone al Mef e Roberto Chieppa, segretario

Andrea Orlando

I tempi li stabilisce il governo e per noi di tempo ne è passato sin troppo

Stefano Buffagni Fuori i Benetton, altrimenti noi saremo pronti a lasciare il governo

generale di Palazzo Chigi, fedelissim­o di Conte — avrebbero chiesto ai vertici di Autostrade di immaginare una curva dell’andamento tariffario che possa dare l’idea di un forte sconto a tutela «dell’interesse pubblico», come rivendica la stessa ministra ai Trasporti Paola De Micheli. Una sforbiciat­a del 5% all’anno per i primi cinque anni, poi lievemente ridotta nell’orizzonte dei 18 anni rimasti a titolo di compensazi­one dei minori flussi di cassa. Nel pacchetto che i vertici di Autostrade presentera­nno oggi con una lettera al governo ci sarebbero almeno 700 milioni aggiuntivi di manutenzio­ne rispetto a quelli programmat­i nel 2018. Il governo vorrebbe che questa cifra salisse al miliardo visti i problemi sul nodo ligure. Oltre ad almeno 800 milioni per Genova come compensazi­one per il crollo del viadotto Morandi da aggiungere ai costi di ricostruzi­one già sostenuti ed erogati al Commissari­o Bucci.

Resta la necessità di un rafforzame­nto patrimonia­le di Autostrade, con l’ipotesi di aumento di capitale e diluizione di Atlantia. Il governo chiede come condizione alternativ­a alla revoca il cambio di controllo di Autostrade, come sottolinea anche il viceminist­ro allo Sviluppo, Stefano Buffagni (M5S): «Fuori i Benetton altrimenti pronti a lasciare il governo».

Il mandato

La società ha dato mandato all’ad Bertazzo per la diluizione della quota di controllo

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Il nuovo ponte Operai al varo per il viadotto Polcevera di Genova
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