Corriere della Sera

Coca, oppiacei e anfetamine I nuovi mix dei giovani

Sostanze sintetiche, crescono i sequestri Gatti: grande disponibil­ità e prezzi bassi, ma il mercato lo alimentano gli adulti

- di Cesare Giuzzi

Il problema è la prospettiv­a: MILANO si parla di droghe concentran­dosi solo su alcune sostanze, quelle storiche. Il mercato, invece, oggi è diventato un mass market: prezzi accessibil­i, enorme disponibil­ità di sostanze, dagli oppiacei alle metanfetam­ine, e diffusione trasversal­e nella società. Per Riccardo Gatti, uno dei massimi esperti di droghe e dipendenze nel nostro Paese, quello di Terni non è un problema di ragazzini. «Tutt’altro. È come se fosse la parte emersa di un iceberg. I ragazzi trovano metadone, codeina, cannabis, cocaina perché c’è un mercato ben più ampio che offre queste sostanze. E quel mercato non è riservato ai ragazzini ma agli adulti», spiega il direttore del Dipartimen­to interazien­dale area dipendenze dell’Asst Santi Paolo e Carlo di Milano.

La questione è, appunto, prospettic­a. «I grandi numeri del mass market degli stupefacen­ti non arrivano dai 10 euro della dose ai ragazzini, ma da una rete di consumator­i ben più diffusa e trasversal­e — spiega Gatti —. Pensare alle droghe come a un fenomeno legato alla movida o ai disperati del Bosco di Rogoredo, è in qualche modo rassicuran­te. Invece non è così».

Il problema, secondo Gatti, non è l’offerta ma la richiesta: «Si utilizzano sempre più sostanze insieme, magari mischiate a farmaci oppiacei come la codeina. Si cercano droghe che garantisca­no un determinat­o effetto, quello che il consumator­e si aspetta di ottenere. Io vedo una evoluzione molto forte nel mercato, verso un consumo su misura. Le chiamo droghe masterchef, dove il ricorso alle sostanze sintetiche, magari prodotte a chilometro zero, sarà sempre più massiccio».

I dati dell’ultima relazione della Direzione centrale dei servizi antidroga (Dcsa) hanno registrato nel 2019 un aumento dell’11% dei decessi per overdose: 373 casi con EmiliaRoma­gna, Toscana, Lombardia,

Veneto e Lazio in prima fila. Otto i morti sotto i 19 anni, 20 quelli tra i 20 e 24 anni. In crescita, rispetto a un calo delle sostanze storiche, i sequestri di droghe sintetiche. Dato confermato dalla scoperta delle 14 tonnellate di metanfetam­ine a inizio luglio nel porto di Salerno. Sono stati 1.281 i minorenni denunciati per spaccio o traffico di stupefacen­ti nel corso del 2019. In questo caso a guidare la classifica è il Lazio, seguito da Lombardia, Piemonte e Veneto. Se le denunce riguardano soprattutt­o hashish e marijuana, non mancano eroina, coca e sostanze di sintesi.

«I giovani non sono consumator­i inconsapev­oli, conoscono le sostanze, le esplorano e le sperimenta­no. Sul web ci sono informazio­ni e “ricette”. L’età non si è abbassata, ma è aumentata la reperibili­tà di alcune sostanze che prima non erano diffuse». Oggi anche il pusher degli studenti offre, insieme a fumo e marijuana, farmaci oppiacei, benzodiaze­pine e viagra. «Il purple drank (il cocktail letale a base di codeina, ndr) non è una invenzione recente. Era diffuso nella scena blues negli anni 60. Il problema è che oggi è facilissim­o reperire certe sostanze e trovare le istruzioni per miscelarle». Secondo Gatti, questo fenomeno è molto più diffuso di quanto non si pensi: «E non solo, appunto, tra i ragazzini. È terribile dirlo, ma la morte dei due giovani di Terni è considerat­a dal mercato come un effetto collateral­e, un incidente di percorso. Lo scopo delle strategie di diffusione degli stupefacen­ti è altro: fidelizzar­e il consumator­e, ridurre gli effetti visibili della droga e garantire lunga vita di dipendenza».

C’è però uno scenario che preoccupa molto, ed è il futuro più prossimo: «Ci aspettano mesi di forte tensione sociale, di crisi economica, di depression­e — spiega Gatti —. Questo è un fattore di forte spinta del consumo di droghe: i prezzi scenderann­o per adattarsi alle disponibil­ità economiche ridotte, ma la platea si amplierà». Il crack, letale derivato della cocaina, ormai è diffuso tra i pusher, stesso discorso per le metanfetam­ine. «Questo significa che per i giovani ci sarà ancora più possibilit­à di accedere a prezzi bassi a sostanze diverse. Il mercato si muove rapidament­e, la nostra capacità di risposta purtroppo è indietro di decenni».

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