Le nozze con Covid e l’azienda logistica I nuovi focolai da Padova a Bologna
Piccoli focolai crescono. Dal Veneto all’EmiliaRomagna, il coronavirus continua a trovare occasioni per diffondersi. Nel Padovano è successo a un matrimonio. Prima vittima il padre della sposa, una ragazza congolese convolata a nozze con un connazionale il 27 giugno a Castelfranco. Dopo la cerimonia, il banchetto a Cittadella e quindi la comparsa di sintomi sospetti nel papà della giovane sposa e in un invitato. Risultato: 91 persone messe in isolamento domiciliare, perché alle nozze hanno partecipato una ventina di padovani e poi amici e parenti degli sposi, italiani e congolesi, in arrivo da Treviso e da Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Lazio e dalla Francia.
I medici, dopo il tampone risultato positivo, hanno deciso di ricoverare l’uomo per un paio di giorni. Nel frattempo è scattata la ricerca dei contatti da parte dell’Usl Euganea, che è rapidamente risalita alla festa di matrimonio. Tutti gli invitati sono stati contattati dai Servizi di Prevenzione, rapidi a individuare a Padova il secondo positivo: amico della sposa. Dal Veneto è partita l’allerta alle altre Regioni, perché rintraccino i propri invitati al banchetto di Cittadella.
In Emilia-Romagna, invece, è ancora una volta il comparto logistica-trasporti a essere colpito. Dopo il corriere BrtBartolini, infatti, un nuovo focolaio di coronavirus si registra a Bologna nell’azienda di spedizioni Tnt Express. Nella sede di via Colombo sono stati individuati 29 lavoratori positivi, di cui 3 con sintomi, ma i numeri paiono destinati a crescere perché non sono stati ancora refertati tutti i 214 tamponi effettuati l’8 e 9 luglio scorso dopo la denuncia dei primi due casi. Un’impennata (36 i positivi nel complesso a Bologna) che ha fatto risalire i contagi in Emilia-Romagna (53 in tutto), regione a cui ieri il ministero della Salute ha assegnato l’indice Rt 1,2, il più alto in Italia.
Visto che la logistica è particolarmente soggetta a nuovi focolai, la Regione ha deciso di rendere obbligatori i test sierologici per tutti i lavoratori del settore, da Piacenza a Rimini. L’ordinanza è attesa in tempi brevi. «Non vogliamo bloccare una filiera così nevralgica — spiega l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini —, ma non possiamo tollerare rischi per la salute e la sicurezza di tutti».
La decisione
L’Emilia-Romagna: test sierologici obbligatori per i dipendenti dei corrieri espressi