Ibra spalanca al Milan le porte dell’Europa
Preliminari di Europa League, Shamrock battuto: giovedì il Bodo Glimt a San Siro
Shamrock Rovers 0 Milan 2 Marcatori: Ibrahimovic 23’ p.t.; Calhanoglu 22’ s.t. SHAMROCK ROVERS (5-4-1): Mannus 6; Finn 6, O’Brien 5,5, Lopes 5,5, Grace 5,5, Farrugia 5,5 (Kavanagh s.v. 38’ s.t.); McEneff 5, O’Neill 5,5 (Watts s.v. 24’ s.t.), Byrne 5, Burke 5,5; Greene 5,5 (Williams s.v. 43’ s.t.). All.: Bradley 5,5
MILAN (4-2-3-1): Donnarumma 7; Calabria 6,5, Kjaer 6, Gabbia 5,5, Hernandez 6,5; Bennacer 6 (Tonali s.v. 39’ s.t.), Kessie 6; Castillejo 6, Calhanoglu 7 (Brahim Diaz s.v. 39’ s.t.), Saelemaekers 5,5 (Krunic 6 29’ s.t.); Ibrahimovic 7. All.: Pioli 6,5 Arbitro: Farkas (Ungheria) 6 Ammonito: Grace Recuperi: 0’ più 3’
Ibra, sempre Ibra, infinitamente Ibra. Altra stagione, stesso Milan: vincente. E, come sempre, aggrappato al suo leader indiscusso, il suo campione senza tempo, che a un paio di settimane dai 39 anni continua a fare ciò che gli riesce meglio: segnare e trascinare. Suo il primo gol ieri nel piccolo e (più o meno) vuoto Tallaght Stadium di Dublino, nel momento più complicato del preliminare di Europa League contro lo Shamrock Rovers, quando qualche cattivo pensiero iniziava a serpeggiare: un colpo dei suoi, tutto tecnica e potenza, una legnata di destro precisa e violenta che a metà del primo tempo non ha lasciato scampo al portiere irlandese. Spegnendo i sogni di gloria dei tifosi del posto, che al mattino avevano appeso sulla tribuna dello stadio un paio di striscioni tra l’ironico e il sarcastico, in stile molto irish: «Tornatevene a casa dalle vostre macchine sexy», «Zlatan vuoi un posto? Qui stanno assumendo». Il campione di Malmoe ha risposto alla sua maniera. Salvo poi fermarsi a firmare decine di autografi.
Nella ripresa il raddoppio di Calhanoglu, un piattone destro preciso all’incrocio. Ibra più Calha: il Diavolo riparte da dove aveva lasciato, a dimostrazione che gli ingranaggi non si sono inceppati. Ora i rossoneri incontreranno giovedì prossimo nel terzo turno preliminare i norvegesi del Bodo Glimt, che hanno sconfitto 3-1 i lituani dello Zalgris. Altra gara secca, da dentro o fuori, con la differenza a che stavolta si giocherà a San Siro. Ma per la certezza di accedere ai gironi e incassare i 15 milioni di euro di introiti base, servirà superare un ulteriore ostacolo, senz’altro il più duro, vale a dire lo spareggio del primo ottobre.
In attesa dell’autunno caldo Pioli può però già iniziare a prendere nota dei molti aspetti che funzionano e di ciò che va migliorato. Come la condizione atletica, inevitabilmente ancora da perfezionare. Più avanti nella stagione, con già undici partite alle spalle, lo Shamrock ha fatto quello che doveva, cercando di compensare la propria modestia tecnica — il 275esimo posto del ranking Uefa è una fotografia onesta — facendo valere la maggiore freschezza atletica. Il piano è stato chiaro fin da subito — cinque difensori a recintare la porta e via di contropiede — e ha retto fino al guizzo di Ibra che ha spezzato l’incantesimo.
Fin lì in un paio di circostanze aveva fatto un figurone Donnarumma, con altrettanti interventi decisivi, a conferma di quanto sia importante per il presente e il futuro del Diavolo tenersi stretto Gigio: la rinascita passa inevitabilmente dalla permanenza dei suoi talenti purissimi, a partire proprio da Gigio. Già in forma Theo e Calhanoglu, ubiquo come sempre Kessie, troppe le incertezze di Gabbia e Saelemakers. Quest’ultimo, adattato in fascia sinistra, ha fatto rimpiangere lo squalificato Rebic e Leao che è in quarantena. «Ero preoccupato perché loro stavano meglio di noi, ma sapevo che eravamo pronti: ora cerchiamo di partire col piede giusto anche in campionato» è stato il commento di Pioli. Che può essere soddisfatto anche del contributo di chi è entrato nel finale, come i neo acquisti Tonali e Diaz. La prossima settimana il Milan avrà tre partite: si parte lunedì col Bologna, giovedì c’è l’Europa League, domenica si va a Crotone. È solo un assaggio. Sarà una stagione piena e dura, ci sarà bisogno di tutti.