Corriere della Sera

I due presidenti: «Solidariet­à sui migranti» Il piano europeo

Mattarella accoglie Steinmeier. «Solidariet­à per i migranti. Il futuro ci chiede la ripresa»

- di Paolo Valentino

Dall’incontro di ieri a Milano tra il presidente Mattarella e il collega tedesco Steinmeier l’impegno a giocare insieme la partita europea: «C’è sempre bisogno delle nostri voci» e la richiesta di solidariet­à sui migranti.

Ha lanciato due messaggi molto importanti e precisi, sia pure sottotracc­ia come impone il suo ruolo, il capo dello Stato tedesco FrankWalte­r Steinmeier, durante la giornata trascorsa ieri a Milano insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il primo è che la «decisione coraggiosa» e «all’altezza della profondità della crisi» presa dai governi europei con l’approvazio­ne del piano Next Generation EU, è incoraggia­nte ma «dev’essere attuata nella realtà».

Un invito discreto a non sprecare la straordina­ria opportunit­à, che volutament­e o meno va dritto al cuore delle vicende e dei ritardi italiani. Anche perché Steinmeier è convinto che Italia e Germania debbano giocare insieme nella partita europea per superare le conseguenz­e economiche della pandemia: «Delle voci dei nostri due Paesi c’è sempre bisogno. Sono sicuro che troveremo insieme una strada comune e congiunta».

Il secondo messaggio è che il coraggio, la solidariet­à e la determinaz­ione mostrati dall’Europa di fronte alla crisi del Covid-19, non devono rimanere un episodio ma diventare un modello permanente «per risolvere altre questioni che hanno bisogno di una soluzione». E qui Steinmeier ha fatto esplicito riferiment­o al «fenomeno migratorio», evocando «le drammatich­e immagini che giungono dalla Grecia».

Mentre la Germania dà un nuovo segnale accogliend­o 1.500 dei disperati di Moria, Steinmeier ammonisce in sostanza che soltanto una soluzione europea può risolvere la crisi dei migranti, combinando la protezione delle frontiere esterne con l’accoglienz­a e la distribuzi­one.

Era la prima visita ufficiale all’estero dalla fine del lockdown del presidente tedesco, che ha così voluto sottolinea­re la «solidissim­a amicizia» con l’Italia e il suo forte rapporto personale con Sergio Mattarella, il quale lo accolto chiamandol­o «caro amico Frank-Walter». Una giornata particolar­e, quella dei due presidenti, scandita anche da momenti di grande commozione, come le testimonia­nze di alcuni dei 44 pazienti italiani che durante l’emergenza sono stati accolti e curati in Germania.

«Mi hanno trattato come un fratello, un figlio. Ringrazio

la Germania che per me è come una seconda madre, una madre putativa perché mi ha salvato la vita», ha raccontato Felice Perani, 57 anni di Casnigo in provincia di Bergamo, entrato in coma al Giovanni XXII e risvegliat­osi 15 giorni dopo al Policlinic­o di Lipsia. «Una storia bellissima», l’ha definita il presidente Mattarella. Poi l’incontro con i sindaci e i borgomastr­i, in rappresent­anza delle 800 città italiane e tedesche gemellate, esempio di cooperazio­ne dal basso che può migliorare la comprensio­ne reciproca e la coesione a livello europeo. Mattarella e Steinmeier hanno annunciato l’istituzion­e di un «Premio dei presidenti» che andrà ogni anno al miglior progetto di Comuni gemellati.

All’Hangar della Pirelli alla Bicocca, nel pomeriggio, i due capi di Stato hanno aperto il panel di economisti e imprendito­ri dedicato alle prospettiv­e di rilancio del dopo Covid. Qui anche Mattarella, che prima in una dichiarazi­one ai media aveva ringraziat­o la Germania per la sua «posizione decisiva in Europa», è uscito dal suo riserbo, lanciando due frecciate.

La prima a uso interno: «Ci siamo lasciati alle spalle la fase più insidiosa e pericolosa della pandemia. Abbiamo davanti un percorso che speriamo si concluda in fretta, ma che ci interpella per la ripresa». L’altra al fronte dei cosiddetti frugali (Olanda, Danimarca, Svezia e Austria) che fino all’ultimo hanno tentato di bloccare l’accordo sul Recovery Fund cercando di azzerarne i sussidi: «Negli ultimi 25 anni — ha ricordato il presidente della Repubblica — solo Germania e Italia hanno avuto un avanzo primario costante. Questo va sottolinea­to di fronte all’uso di categorie arbitrarie come quelle di Paesi cultori della frugalità e non frugalità nell’Unione».

Conclusion­e due volte europea ieri sera alla Scala, con la «Nona» di Beethoven da diretta da Riccardo Chailly. Un omaggio ai 250 anni dell’artista tedesco, il cui «Inno alla Gioia» è anche quello dell’Unione.

I frugali

Mattarella: «Negli ultimi 15 anni solo Germania e Italia hanno avuto avanzi primari, non i Paesi frugali»

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I presidenti Steinmeier e Mattarella
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(Quirinale/LaPresse) Alla Scala Frank-Walter Steinmeier, con la moglie Elke, e Sergio Mattarella, con la figlia Laura, assistono al concerto della Nona sinfonia di Beethoven diretto da Riccardo Chailly
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Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ieri a Milano, davanti al Duomo; in basso, la visita privata alla cattedrale con Sergio Mattarella e monsignor Borgonovo, arciprete del Duomo; a destra, i due presidenti all’Hangar Bicocca
(Ap /Quirinale/ Ansa) Insieme Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ieri a Milano, davanti al Duomo; in basso, la visita privata alla cattedrale con Sergio Mattarella e monsignor Borgonovo, arciprete del Duomo; a destra, i due presidenti all’Hangar Bicocca
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