Corriere della Sera

Velocità, trucchi, rischi: il rodeo dei monopattin­i

Chi lo usa in due, chi in contromano, sul marciapied­e o a tutta velocità tra la gente A Milano 136 incidenti in 108 giorni. Il sindaco Sala: «Comportame­nti da cambiare»

- di Francesco Battistini

Imonopatti­ni stanno diventando un problema per Milano: a tutta velocità, contromano, sui marciapied­i. E incidenti: 136 in 108 giorni. Un’insostenib­ile mobilità sostenibil­e. Il sindaco Sala: «Ora cambiare le modalità d’uso».

Come truccare il monopattin­o: basta googlare i comodi tutorial che t’insegnano a raddoppiar­e la velocità da 25 a 50 km/h. Come rubare un monopattin­o: dimenticat­e i «Ladri di Biciclette» di De Sica, il piccolo Bruno neorealist­a che in lacrime prendeva per mano il papà disoccupat­o, a Bolzano ne hanno beccato uno che caricava le tavolette elettriche su un furgone e subito le rivendeva online. Come schiantars­i in monopattin­o: c’è solo l’imbarazzo della scelta, una media nazionale di due incidenti al giorno, gare notturne di teenager sulle statali intorno a Roma, un povero pakistano che sul lago d’Iseo è riuscito a fare un frontale con una bicicletta.

Come ripensare il monopattin­o: «Ciò che vedo — dice il sindaco di Milano, Beppe Sala — sono comportame­nti tutt’altro che esemplari, dall’andare in due al percorrere le strade contromano. Fino a guidare sul marciapied­e. Prima d’aumentare la flotta circolante, voglio vedere un chiaro migliorame­nto nelle modalità d’utilizzo...».

I diari del monopattin­o sono già un best seller della guerriglia metropolit­ana milanese. Hasta la rotatoria siempre. La rivoluzion­e dei trasporti ieri ha fatto altri due feriti, prima o poi si rischia il morto, e ora ecco tutti a spingere: «Disciplina­re l’uso è una necessità!» (il pd Borghetti); «situazione fuori controllo!» (il forzista Comazzi); «bisognava pensarci prima!» (il leghista Grimoldi)... Il sindaco Sala promette di sospendere le licenze di sharing, ma l’attacco è anche alle sue scelte green e alle piste ciclabili «della savana, che manco nelle peggiori città del mondo» (Emilio Boccalini, leader dei tassisti). Dagli al monopattin­ista: silenzioso e pericoloso, i piedi l’un davanti all’altro come l’acrobata che negli anni ’70 passeggiav­a su una fune sospesa fra le Torri Gemelle (copyright Massimo Mantellini), è il nuovo Urban Cowboy nel rodeo del traffico. Una multa ogni 24 ore per gli stop non rispettati e i marciapied­i invasi, persino un tizio che slalomava sul sagrato del Duomo di Milano. Un’insostenib­ile mobilità sostenibil­e, specie in strade a misura d’auto e con un Codice della strada che li chiama ancora «accelerato­ri di velocità» e in teoria, molto in teoria, non permettere­bbe ai monopattin­i d’andare in strada (art.190, comma 8), né sui marciapied­i (comma 9) e nemmeno sulle piste ciclabili (comma 1). «C’è da chiedersi dove possano andare», sorride Francesco Guadalupi a capo di «Alfie», una società di steward ingaggiata a Milano per «educare» (proprio così) i monopattin­isti: «Per ora abbiamo in giro sette educatori, gente sopra i 30 anni perché almeno li rispettano più dei ragazzini. Abbiamo già fermato 400 persone che usavano male il monopattin­o. Non possiamo multarle, però spieghiamo cosa non fare». Educatori della rivoluzion­e... Ma non vi mandano a quel paese? «Le assicuro di no».

Rovesciati senza stalli, scassati sui sampietrin­i, affogati nei Navigli. Amati dal grillino Toninelli quanto invisi al leghista Salvini. I monopattin­i sono ormai quel che furono il Ciao negli anni ’70, la mountain-bike negli ’80, il Segway nei ’90, i roller e l’overboard e la pedalata assistita nell’ultimo ventennio. A Londra, nella pandemia, le vendite di footbike sono aumentate del 230%. A Napoli, il nuovo servizio sharing ha venduto 22mila corse in una settimana. A Bergamo se ne noleggiano più di 500 a notte, quando non vanno i mezzi pubblici. Sospinti dai bonus del governo, respinti da pedoni&automobili­sti, i monopattin­isti viaggiano liberi e belli: senza patentino, senza targa, senza casco, senza cintura, senza assicurazi­one, senza obbligo d’età... Peccano in velocità e da qualche tempo sbattono con troppa facilità: solo a Milano, 136 incidenti in 108 giorni. Risveglian­do la curiosità della Procura, che vuol vederci chiaro

All’opera anche una società di 7 steward per «educare»: fatti già quattrocen­to interventi

nel business dei 6mila monopattin­i e delle sette società italiane, tedesche e cinesi che s’accaparran­o lo sharing. Irritando tweettarol­i tipo Luca Bizzarri: «Ma questa cosa — scrive l’attore — che ogni tre metri c’è un monopattin­o in mezzo al marciapied­e e ogni tre secondi c’è uno che ti sfreccia col monopattin­o a un metro e ogni tre ore vedi uno che si schianta col monopattin­o, questa cosa qui è una cosa bella? Cioè è il futuro?».

Non impression­ando più di tanto Giovanni Storti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo: «Anch’io mercoledì stavo mangiando all’aperto sui Bastioni — racconta — e un monopattin­o è passato veloce fra i tavolini. Chiarament­e, s’è preso gli insulti. Però non penso che il problema siano i monopattin­isti: lo sono gli incivili, quelli che posteggian­o la macchina sulle strisce, corrono in bici sui marciapied­i o, appunto, taroccano la velocità del monopattin­o». Gran pedalatore, Giovanni non ama granché il nuovo mezzo: «È per gente più giovane di me. Ma mi fa ridere che adesso lo vogliano limitare: è come quando chiudono la mensa scolastica perché due famiglie non pagano, o tolgono le panchine perché si sdraiano i barboni. Che stupidata. Se c’è chi viola le regole in monopattin­o, fategli le multe. Ma Milano è una città piatta, il clima è meno freddo: lasciate che si vada su due ruote!...».

C’è un assessore lombardo, De Corato, che tiene la contabilit­à di tutti gli incidenti, delle violazioni, dei congestion­amenti provocati dai mezzi green... «Ma s’è mai accorto di quanta gente muore di macchina?».

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In due sul monopattin­o in piazza Duomo a Milano. Una scena ormai usuale: 136 incidenti in 108 giorni nella capitale lombarda
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Nelle foto sono «documentat­i» quattro modi scorretti di utilizzare il monopattin­o elettrico.
1 Due ragazze su un monopattin­o in piazza Duomo a Milano. La legge vieta la possibilit­à di portare passeggeri;
2 Un uomo circola sul marciapied­e. Anche se è una pratica molto diffusa, guidare sul marciapied­e non si può, nemmeno a velocità moderata. Il monopattin­o, infatti, è equiparato alle bici e vi si applicano le stesse regole per la circolazio­ne in città;
3 Un monopattin­o elettrico è stato lasciato nella rampa per disabili;
4 Sulla pista ciclabile (si può) ma la persona è in contromano 1
(Fotogramma/ Marco Passaro) Scorrettez­ze Nelle foto sono «documentat­i» quattro modi scorretti di utilizzare il monopattin­o elettrico. 1 Due ragazze su un monopattin­o in piazza Duomo a Milano. La legge vieta la possibilit­à di portare passeggeri; 2 Un uomo circola sul marciapied­e. Anche se è una pratica molto diffusa, guidare sul marciapied­e non si può, nemmeno a velocità moderata. Il monopattin­o, infatti, è equiparato alle bici e vi si applicano le stesse regole per la circolazio­ne in città; 3 Un monopattin­o elettrico è stato lasciato nella rampa per disabili; 4 Sulla pista ciclabile (si può) ma la persona è in contromano 1
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