La dolce vita dei violenti
Alle famiglie degli assassini di Willy 30 mila euro. Di Maio: no ad attacchi politici
Sussidio di Stato al padre dei due fratelli indagati per Willy.
Nell’inchiesta sulla morte di Willy Monteiro Duarte, il 21enne massacrato a calci e pugni da almeno quattro ragazzi, durante una notte di movida a Colleferro, c’è un nuovo capitolo. Ruggero Bianchi, papà di Marco e Gabriele Bianchi, arrestati per omicidio volontario, è stato denunciato per violazione dell’art. 7 del decreto legge (4/2019) che istituisce il reddito di cittadinanza. L’uomo avrebbe presentato una dichiarazione non veritiera al momento di chiedere il sussidio. È solo un sospetto, per ora, ingenerato anche dalle foto postate su Facebook che ritraggono la dolce vita dei Bianchi, ma i finanzieri di Colleferro stanno approfondendo la questione. Nel mirino sono finiti anche il papà di Mario Pincarelli e quello di Francesco Belleggia, gli altri due accusati in concorso dell’omicidio. In totale si tratterebbe di circa 30 mila euro percepiti senza titolo.
I tre capofamiglia potrebbero finire sul registro degli indagati del pm di Velletri Luigi Paoletti e venir chiamati a risarcire i soldi incassati: circa 10mila euro a testa (attorno ai mille euro mensili distribuiti su circa dieci mesi). Assieme avrebbero ottenuto un Rdc maggiorato proprio per via di quei figli a carico, ragazzi che pure ostentavano un tenore di vita piuttosto alto con punte di assoluta agiatezza. I finanzieri hanno già segnalato all’Inps il caso. Nel compilare la domanda di sussidio i padri potrebbero aver trascurato volutamente di inserire i dati sui rispettivi conti correnti. E l’incompletezza può essere considerata mendacità. La notizia ha scatenato critiche e polemiche sulla misura fortemente voluta dal M5S quando era al governo con la Lega: «C’è sempre un attacco politico a questo strumento — ribatte il ministro Luigi Di Maio —. Sono campagne diffamatorie. Ma i controlli si devono intensificare».
Gabriele e Marco Bianchi sui social compaiono in diverse pose (al solito scultoree) di relax. Una ritrae Gabriele sullo sfondo del mare in un hotel di lusso a Positano durante la prima colazione. Un’altra in barca a Capri. In un altro scatto i due sono davanti a una torta di compleanno e prosecco. Quindi ci sono i dettagli, a volte ostentati: orologi, giubbotti e capi firmati, un contesto decisamente poco coerente con la richiesta di un sussidio statale. E, secondo alcune testimonianze raccolte dai carabinieri, lo stesso pestaggio di Willy potrebbe rispondere a una logica di «ostentazione» della propria forza e dello status (auto attribuito) di intoccabili. Un dettaglio dell’aggressione sembra confermarlo: Willy era in terza fila nel gruppo di ragazzi sul quale si sono scagliati, eppure i Bianchi sono andati diretti verso di lui come se avessero individuato un obiettivo più facile (nel mucchio c’era anche un rugbista e ragazzi più robusti del 21enne) sul quale fare sfoggio delle proprie arti marziali. Foto, muscoli e pestaggi, insomma, accomunati dalla celebrazione di sé stessi: «Sono pose per far paura agli avversari» suggerisce il loro fratello maggiore, Alessandro. Un delirio nel quale li seguiva anche Pincarelli: «Non mi fa paura nessuno, solo i “gemelli”», è una sua frase riportata da un testimone.
La Guardia di Finanza ha segnalato il caso all’Inps: l’ipotesi di una richiesta con dati fasulli