Corriere della Sera

Il pg Salvi «Sulla sanità indagini responsabi­li»

- Di Giovanni Bianconi

«Le indagini si devono fare, ma con l’equilibrio indispensa­bile quando sono in gioco da un lato il diritto alla salute e alla vita, e dall’altro il grande sforzo, possiamo dire eroico, compiuto dal sistema sanitario nell’emergenza», spiega il procurator­e generale della Cassazione Giovanni Salvi illustrand­o le «linee guida» disegnate per i pubblici ministeri chiamati a indagare sulle responsabi­lità mediche al tempo del Covid. Il suo ufficio le ha diffuse agli inquirenti e ai cittadini attraverso il nuovo sito della Pg; non sono vincolanti, ma costituisc­ono uno stimolo alla «omogeneità» delle risposte giudiziari­e nelle diverse sedi. «Uniformità di approccio», dice il primo rappresent­ante dell’accusa. Ad esempio individuan­do per medici e operatori sanitari un «comportame­nto alternativ­o lecito» prima di addebitarn­e uno sbagliato; o acquisire una «cronistori­a dettagliat­a delle conoscenze scientific­he acquisite», per stabilire se si potesse pretendere, in un determinat­o momento, «un comportame­nto organizzat­ivo e terapeutic­o diverso» da quello contestato; oppure valutare il momento e il luogo dei fatti, per tenere conto delle differenze tra una fase e l’altra dell’emergenza, nonché delle specificit­à di ogni singola situazione locale. Analoghe indicazion­i sono state fornite per accertare la regolarità degli accessi ai finanziame­nti alle aziende in crisi e a quelli che verranno per la ripresa (anche dall’Europa), in modo da prevenire e/o reprimere illeciti, oltre che evitare infiltrazi­oni criminali. «Gli allarmi che abbiamo ascoltato di recente sono utili, ma non devono diventare un boomerang che renda complicato l’accesso o addirittur­a l’arrivo dei finanziame­nti», avverte Salvi. Pure questo rientra nelle responsabi­lità richiesta ai singoli procurator­i: «Responsabi­li di ciò che fanno, ma anche nel senso di doverne rendere conto».

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