Corriere della Sera

Dibba anti Emiliano, è guerra nei 5 Stelle «Adesso basta, metti tutto a rischio»

E Di Maio rilancia: col Pd alle comunali 2021

- di Alessandro Trocino

Per capire l’aria che tira nel Movimento basta dare un’occhiata a quel che accade alla chat interna alle 19.30, quando Alessandro Di Battista pubblica un post che non solo rinnova l’appuntamen­to di oggi — il suo clamoroso ritorno sul palco per sostenere la candidata pugliese Antonella Laricchia —, ma ne approfitta anche per sottolinea­re che due su tre dei candidati «impresenta­bili», secondo la commission­e Antimafia, sono nelle liste del dem Michele Emiliano. È a quel punto che esplode la rabbia non solo di esponenti energici come Paola Taverna, ma anche di un moderato come Vito Crimi, che da mesi prova a gestire da reggente iperscadut­o un Movimento incontroll­abile. In molti accusano Di Battista di non aver detto una parola contro Raffaele Fitto e puntano il dito contro di lui: «Così fai cadere il governo e metti a rischio tutti noi».

L’uscita di Di Battista mette allo scoperto la frattura interna, con una fronda insofferen­te all’alleanza con il Pd e ostile all’asse Grillo-Di MaioConte, che soffia sul fuoco e spera in una clamorosa sconfitta del Pd per mandare tutto all’aria. Lunedì si farà anche una verifica della presa del populismo vecchia maniera del Movimento, con i risultati del referendum. Dallo scrutinio delle Regionali dipenderan­no anche le sorti del rimpasto, che però secondo Luigi Di Maio «non è sostenibil­e». E si dovranno affrontare il ruolo di Casaleggio, la leadership e la nuova organizzaz­ione con gli Stati Generali.

L’umore è pessimo. C’è un Movimento di governo e di sottogover­no che teme per la poltrona. Se il Pd «perde male» il rimpasto è più vicino. A rischiare di più è sempre Nunzia Catalfo, ministra del Lavoro. Tra i candidati ci sono Carla Ruocco e Stefano Buffagni, che potrebbe sostituire Riccardo Fraccaro.

Vito Crimi aveva annunciato, a questo giornale, che avrebbe formato un gruppo di traghettat­ori verso gli Stati Generali. Non se n’è fatto nulla, per ora. Di Maio intanto parla da leader, come ha fatto ieri a Porta a Porta. Cerca di evitare ogni frizione, a partire dal Mes. «Più ne parliamo più creiamo tensioni nella maggioranz­a. Dobbiamo ragionare per step». Lo stesso vale per le alleanze. Sulle Regionali è andata come è andata, ma bisogna guardare avanti: ««Propongo che nel 2021 si debba provare a traslare la coalizione di governo a livello cittadino. Perché sono grandi città che saranno tra i soggetti attuatori del Recovery fund».

Nel gioco a scacchi del Movimento un re potrebbe cadere. La difesa di Beppe Grillo è stata debole e Davide Casaleggio sarà ridimensio­nato. La lista nera degli inadempien­ti al versamento dei 300 euro ha fatto infuriare tutti. Le cause stanno per partire. Emanuele Dessì è durissimo: «Ho dato le carte all’avvocato. Spero che venga accompagna­to alla porta. Casaleggio ormai agisce in spregio di qualunque regola. Dopo il voto farsa di agosto, ha usato impropriam­ente il nostro sito. È vergognoso da parte di uno che non è neanche iscritto al Movimento». Non è iscritto? «No, forse teme che se tutti e tre i soci di Rousseau fossero iscritti si attiverebb­e la legge spazza corrotti».

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Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio
Ex amici Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio

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