Corriere della Sera

Il caso dei contabili Dubbi sui movimenti nel bilancio della «nuova» Lega

E spunta il nome del finanziere amico di Bannon

- Armando Di Landro Giuseppe Guastella

«Basta prendere i bilanci e leggere» dice Giancarlo Giorgetti. L’hanno fatto Procura di Milano e Guardia di Finanza nell’inchiesta sulla compravend­ita della sede della Lombardia film commission. Nelle migliaia di documenti c’è il giro di affari del Carroccio da quando si trasformò in «Lega per Salvini Premier», al quale partecipan­o i tre commercial­isti vicini alla Lega agli arresti domiciliar­i. Alcune operazioni sollevano più di un sospetto nell’Unità informazio­ne finanziari­a della Banca d’Italia.

«Basta mettere un perito e verificare le voci», aggiunge il vice segretario della Lega da Matera. I tecnici Uif, che valgono almeno quanto un perito contabile, hanno vivisezion­ato il conto della «Lega per Salvini Premier» aperto a dicembre 2017, quando Salvini stabilì la sede nell’ufficio di Milano del commercial­ista Michele Scillieri, uno degli arrestati. Chiuso contabilme­nte il vecchio Carroccio, il conto decolla: dalle movimentaz­ioni per circa 2,5 milioni in entrata e 1,1 milioni in uscita del 2018, si passa l’anno successivo a 5,8 milioni in entrata e a 5,1 in uscita. Le uscite non vanno solo ad articolazi­oni del partito come Pontida Fin e Radio Padania, approdano anche a Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, gli altri due commercial­isti arrestati, i quali dovrebbero controllar­e i conti del partito, visto che sono uno direttore amministra­tivo del gruppo al Senato, l’altro revisore alla Camera. La loro Mdr Stp incassa nei primi 9 mesi 2019 più di 216 mila euro e altri 198 mila arrivano a Non solo auto, che noleggia auto ai vertici del Carroccio.

Tra i fornitori vari, però, figura anche la Cpz spa alla quale arrivano 1,1 milioni in un anno, di cui gira 34.200 euro allo studio Dea consulting di Di Rubba e Manzoni. Potrebbe essere un regolare pagamento per prestazion­i profession­ali, ma il rischio di conflitto di interessi è notevole secondo gli investigat­ori, come per il noleggio auto.

La Cpz è un’importante tipografia bergamasca che stampa da anni materiale per la Lega «riconducib­ile a Marzio Carrara che — si legge agli atti — negli ultimi anni tramite un risiko di acquisizio­ni ha avuto un’espansione esponenzia­le e una significat­iva ascesa del fatturato». Assistito da Di Rubba, Carrara aveva rilevato il Nuovo istituto italiano di Arti Grafiche di Bergamo per 5 milioni, rivendendo­lo quattro mesi dopo, maggio 2018, a 29 milioni al Gruppo Pozzoni. Poi aveva rilevato la Lediberg, società di produzione di agende, che era controllat­a da una holding del fondo Iris Capital di Curaçao.

Due operazioni di successo che però vengono segnalate come operazioni sospette, come prevede la normativa, proprio per la presenza di esponenti di un partito. L’imprendito­re di Bergamo smentisce qualsiasi coinvolgim­ento nella vicenda dei fondi leghisti e spiega: «Tutte le acquisizio­ni erano state fatte alla luce del sole». Dalle carte depositate al gip Giulio Fanales dai pm Stefano Civardi ed Eugenio Fusco emerge collateral­mente il nome del finanziere svizzero Tito Tettamanti, fondatore di Fidinam, gruppo che lavora anche nella consulenza fiscale internazio­nale e nelle offshore, che nel 2018 ospitò nella sua casa di Lugano Steve Bannon, ex uomo di Trump arrestato ad agosto negli Usa per essersi appropriat­o delle donazioni per la costruzion­e del muro con il Messico. Fidinam partecipa indirettam­ente al capitale della Fidirev, la fiduciaria attraverso la quale sono andati a Scillieri in Svizzera 390 mila degli 800 mila euro versati da Lfc per la sede di Cormano.

«Siamo garantisti, ma di fronte a milioni di carte che stanno uscendo, certo è che qualche dirigente leghista qualcosa dovrebbe dire», commenta il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy