Ora Barack insegue Michelle
Escono le memorie dell’ex presidente: difficile che diventino popolari come quelle della moglie
«Non conosco nessuno più riflessivo, onesto, profondo di Barack. E, visto come si è buttato con tutto il cuore nel suo nuovo libro, sono certa che anche voi lettori farete lo stesso». Firmato con un cuoricino rosso, il tweet dedicato da Michelle al marito che sta per pubblicare il primo dei suoi due volumi di memorie è un gesto d’amore e una spinta alle vendite di Una Terra Promessa che arriverà nelle librerie d’America e di altri 25 Paesi (in Italia lo pubblicherà Garzanti) il 17 novembre, due settimane dopo le elezioni presidenziali.
Gesto generoso, ma anche interessato quello di Michelle: interessato perché tre anni fa l’ex presidente e la sua first lady hanno firmato un contratto congiunto per i diritti relativi alla pubblicazione delle loro autobiografie che ha fruttato alla ditta Obama un compenso record di 65 milioni di dollari (55 milioni di euro). Generoso perché Michelle, donna di carattere con un rapporto a volte conflittuale col marito, certamente vuole che il libro di Barack venda bene, ma non fino al punto di insidiare Becoming, il suo libro uscito due anni fa che con 10 milioni di copie vendute le ha regalato il primato delle vendite e anche della popolarità. «Il nostro è un matrimonio solido anche se non mancano i momenti difficili» ha raccontato più volte Michelle: «A volte lo scaraventerei fuori dalla finestra. Bisogna lavorare molto, essere molto onesti con se stessi e col partner per rimettere le cose a posto e a volte ci vuole molto tempo. Sicuramente lei ha un forte spirito competitivo, ulteriormente stimolato dall’aver dovuto comprimere per anni la sua prorompente vitalità nel ruolo rigido della first lady. Razionalmente capisce che non si può lamentare («quando ci siamo sposati, 28 anni fa, mi ha promesso una vita avventurosa: direi che ha mantenuto gli impegni») ma, tornata libera, in Becoming ha potuto esprimere tutte le emozioni potenti della sua vita, ha scatenato la sua fisicità in 30 trionfali incontri in arene e teatri di città americane canadesi ed europee. Più che un book tour, la tournée di una rockstar.
Adesso in casa Obama ci si chiede se l’ex presidente, sicuramente più noto a livello mondiale (122 milioni di follower su Twitter rispetto agli 86 di Trump mentre Michelle ne ha 17 più 42 milioni su Instagram) ma che entusiasma di meno rispetto a dieci anni fa, riuscirà a battere la consorte. Questo primo volume (768 pagine) che copre i suoi anni giovanili, l’ingresso in politica, la scalata alla Casa Bianca e il primo mandato presidenziale fino all’eliminazione di Osama bin Laden, verrà inizialmente stampato in tre milioni di copie da Penguin Random House, la maggiore casa editrice Usa, controllata al 75% dalla tedesca Bertelsmann. Le aspettative sono enormi (Michelle vendette 1,4 milioni di copie nella prima settimana, arrivando a 8 milioni Usa e 10 totali nel mondo dopo diversi mesi), ma il sorpasso è tutt’altro che garantito: Barack ha una scrittura più cerebrale, accademica e i suoi grandi successi precedenti, I sogni di mio padre e L’audacia della speranza, vendettero rispettivamente 3,3 e 4,2 milioni di copie. Saggiamente Michelle già corre in suo soccorso spiegando che Barack ha un profilo da scrittore impegnato, da storico, mentre lei è una storyteller, una spigliata cantastorie delle emozioni della vita. Categorie diverse, insomma.