Sequestri milionari alle case farmaceutiche
Prima 10 milioni, ora altri 5,5: oggetto di tante indagini della Procura di Milano, la Regione Lombardia deve invece ringraziare proprio i pm per la quantità di soldi truffatile che stanno tornano nelle casse pubbliche grazie a una inchiesta sulle case farmaceutiche che vendevano a 9 ospedali lombardi del gruppo San Donato farmaci a un certo prezzo, che poi il gruppo si faceva legittimamente rimborsare dalla Regione: tacendole però che le case farmaceutiche avessero intanto emesso note di credito con cui a posteriori riconoscevano agli ospedali uno sconto sul prezzo (dal 2% al 20%) in funzione di precedenti taciti accordi su volumi di acquisti. Unici beffati restavano così i contribuenti, visto che la Regione pagava a prezzo pieno farmaci sui quali il gruppo San Donato ricavava invece il margine dello sconto postumo praticato dalle case farmaceutiche indagate. Ieri a una di esse, il colosso Novartis Farma, la GdF ha sequestrato, su richiesta del pm Paolo Storari accolta dal gip Roberto Crepaldi, 2,3 milioni equivalenti al profitto che avrebbe tratto dalla truffa aggravata alla Regione. E mentre la Bayer mette a disposizione 2 milioni su un conto vincolato, un’altra casa farmaceutica indagata, Mylan, accetta di farsi confiscare 1 milione e 240.000 euro per poter patteggiare l’illecito amministrativo della società con una pena pecuniaria di 200.000 euro. Soldi che vanno ad aggiungersi ai 10 milioni che il gruppo San Donato aveva già restituito alla Regione a fine 2019, subito dopo l’avvio dell’indagine, «per ricostituire un rapporto di correttezza con l’istituzione».