È DAVVERO LA «PACE DI ABRAMO» O UN’ALLEANZA CONTRO GLI SCIITI?
Caro Aldo, accordi tra Israele, e Bahrein ed Emirati arabi, ricchi paesi con grossi capitali in Usa. Non con la Palestina. E la chiamano pace. Giulio Bovi
Bravo Trump, qualcosa di buono doveva pur farla prima di sparire dalla scena. Roberto Jonson
Obama ha iniziato la guerra in Libia e bombardato Mali, Uganda, Yemen, Somalia, Siria, Afghanistan e Pakistan. Insignito del Premio Nobel «preventivo» per la Pace. Trump non ha iniziato nuove guerre e ha posto le basi per la pace in Medio Oriente, tra le Coree e in Kashmir. Recentemente candidato al Premio da un parlamentare norvegese, per i media resta un malvagio sanguinario. Come mai?
QCari lettori, uando due o più Paesi firmano un trattato, è sempre una buona notizia, e un successo per il mediatore: in questo caso, Donald Trump. Tuttavia dietro la «pace di Abramo» c’è anche, fin dal nome, un po’ di retorica. La pace si fa tra nemici. Ma nemici — in sostanza — Israele e gli Emirati arabi uniti (e il Bahrein) non sono stati mai. Sono Paesi separati da centinaia di miglia, mari, deserti. Non sto dicendo che l’accordo non sia importante; a maggior ragione se ne seguirà un altro tra Israele e l’Arabia saudita. Ma sinceramente mi pare più una mossa nel quadro della guerra civile araba tra sunniti e sciiti, che nel quadro della pace in Medio Oriente tra arabi e israeliani. Sancendo in modo ufficiale l’avvicinamento in corso da tempo con Israele — unica vera democrazia e unica potenza atomica della regione —, i sunniti si rafforzano, e gli sciiti subiscono un colpo. Ma se si è festeggiata tanto la «pace di Abramo», che cosa si potrebbe inventare un presidente americano che imponesse un trattato di pace tra Israele e l’Iran, o tra Israele e i palestinesi? L’idea iniziale di Trump era proprio l’accordo tra Netanyahu e i palestinesi. Sul piatto l’America ha gettato molti soldi. Ma non era pensabile che un popolo rinunciasse alla terra in cambio di dollari. I palestinesi hanno commesso molti errori — non ultima la drammatica divisione tra i Territori amministrati dal presidente Abu Mazen e Gaza controllata dagli estremisti filoiraniani di Hezbollah — e anche molti crimini. Ma sono stati abbandonati dalla comunità internazionale in modo abbastanza cinico. E i primi ad abbandonarli sono stati — e sono — i «fratelli arabi»; fin da quando nel 1948 si presero ognuno un pezzetto di quello che secondo l’Onu doveva essere lo Stato palestinese.