Corriere della Sera

La reazione delle imprese al lockdown? Recupero più forte della crisi del 2008

- Sergio Bocconi

Le imprese italiane colpite dall’emergenza Covid sono più «attrezzate»: rispetto alla crisi petrolifer­a del 1974 e al crac Lehman del 2008, il nostro capitalism­o ha affrontato la pandemia in condizioni di relativo vantaggio sotto il profilo patrimonia­le, cioè con maggiore liquidità e meno debiti. E, dopo l’inevitabil­e effetto lockdown, le prospettiv­e appaiono oggi di rapida ripresa con effetti più limitati delle attese per il 2020 e di crescita per il 2021. Le indicazion­i provengono dal rapporto «Dati cumulativi di 2120 società italiane» realizzato dall’Area studi Mediobanca dal 1962.

Lo studio, che considera 2120 società con più di 500 dipendenti che rappresent­ano circa metà del fatturato industrial­e del Paese, mette a confronto le tre grandi crisi. Nel 1975 le maggiori imprese italiane avevano perso il 2,1% di fatturato; nel 2009 il 14,7%; per il 202o dopo il crollo e la ripresa le attese si collocano su una caduta di fatturato della manifattur­a vicina al 9%, mentre per i maggiori gruppi industrial­i potrebbe essere limitata al 13%. Cali ben più limitati rispetto al primo semestre dell’anno quando,secondo le rilevazion­i di Mediobanca, le 25 società industrial­i del Ftse-Mib hanno lasciato sul terreno un quarto dei ricavi.

Secondo il rapporto, le nostre società hanno affrontato la pandemia con una struttura più solida: ai tempi dello choc petrolifer­o, con assetti proprietar­i più spostati verso il pubblico, i debiti finanziari erano pari al 293,1% del capitale netto, quando è arrivata la crisi Lehman il rapporto era al 90%; a fine 2019 si posiziona all’80%. Le disponibil­ità liquide erano a zero nel 1974, pari a 38,7 miliardi di euro nominali nel 2008, mentre alla fine dell’anno scorso le maggiori aziende si trovano in cassa disponibil­ità per 72,2 miliardi. Rafforzame­nto al quale ha concorso la caduta del tax rate, passato dal 27,4% del 2015 al 19,4% nel 2019. Meno forte è invece la posizione delle nostre aziende sotto il profilo della redditivit­à industrial­e: nel 1974 era all’8%, nel 2008 al 9,1%, nel 2019 è al 7,4%.

La produzione industrial­e e alcuni indicatori congiuntur­ali mostrano una rapida ripresa e legittiman­o stime più ottimiste rispetto alle attese. Il 2020 si potrebbe configurar­e migliore rispetto al 2009. E nel 2021, in assenza di peggiorame­nti del quadro pandemico, si prospetta una ripresa del fatturato manifattur­iero del 5,9% e del 7,5% per l’industria.

I ricavi manifattur­ieri nel 2020 potrebbero calare del 9%, contro il 25% dei primi sei mesi

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