Ecco perché la normalità delle influencer è finta
Ieri le top model ispiravano mondi irreali, oggi si crea l’illusione di una realtà che non esiste
Una volta (non è poi così tanto tempo fa, ma sembra che siano passati secoli) c’era la fotografia di moda, con i fotografi di moda e le fotomodelle che operavano all’interno di una precisa «liturgia»: il fotografo di moda costruiva un mondo artificiale e parallelo dove tutto era perfetto, meraviglioso. Per usare una parola che non a caso è molto usata nella Moda, un mondo «aspirazionale»: un sistema cioè dove si offriva alle lettrici delle riviste patinate un paradigma di riferimento, al quale ispirarsi e verso il quale aspirare. Le modelle venivano selezionate con infiniti casting per trovare quella che avesse le misure più giuste per quella contemporaneità — in certi anni prevalevano le maggiorate, in altri quelle più magre —, per identificare chi potesse impersonare il perfetto spirito del tempo. Una volta trovata la modella perfetta la si truccava, la si pettinava, la si vestiva con abiti suntuosi (nel 1948 il prêt-à-porter non esisteva ancora, c’era solo l’Alta Moda), la si inseriva in location prestigiose e infine arrivava lui, il demiurgo, colui il quale sapeva trasformare la realtà in sogno: il fotografo di moda. Ancora un elemento, fondamentale: quelle fotografie, esattamente come succede al giorno d’oggi, erano postprodotte, e quindi ritoccate. Allora si faceva a mano, adesso si fa con Photoshop: prima era un gesto lento e costoso, adesso è veloce ed economico. Ma l’effetto e soprattutto lo scopo erano identici. Per tanti anni è andata così. Le donne guardavano a quei riferimenti (non a caso quelle ragazze venivano chiamate modelle) come modelli di riferimento. Sono però convinto che si facesse finta di crederci, un po’ come andare al cinema o a teatro: consapevoli di vedere una finzione ugualmente piangiamo, ridiamo, ci arrabbiamo, ci emozioniamo. Ai giorni nostri è tutto cambiato! Esistono sì ancora le modelle «come una volta» ma chi veramente veicola i messaggi pubblicitari ed editoriali della Moda sono ragazze comuni, normali, quotidiane. Lo sappiamo bene, viviamo il trionfo delle influencer, ragazze che con un telefonino (e niente altro) possono diventare famose, celebri e riconosciute come le più blasonate top model dei tempi andati. Possiamo dire quindi che stiamo assistendo a una (finalmente!) reale democratizzazione della moda? Che non esistono più modelle (e quindi utopici modelli di riferimento)? Onestamente io non penso. Fatte le dovute eccezioni io penso che le ragazze/ influencer che imperversano sui social network in questi tempi non siano meno truccate/pettinate/post prodotte, in definitiva finte delle modelle di una volta: almeno un tempo era evidente che si vedeva una messa in scena, adesso viene spacciata per verità.