Corriere della Sera

La stagione dei grandi bomber

Ronaldo è un marziano, ma in serie A abbiamo grandi attaccanti. Però la differenza può farla Chiellini

- Intervista a Bobo Vieri Mirko Graziano

Christian Vieri, riparte il campionato.

«Purtroppo ancora senza gente allo stadio. Così è obiettivam­ente un altro sport. Speriamo che presto ci sia almeno una riapertura parziale, in massima sicurezza naturalmen­te. Perché il Covid è una cosa maledettam­ente seria, questo se lo devono mettere in testa tutti».

Sul campo assisterem­o all’ennesima cavalcata vincente della Juve?

«Credo di sì, soprattutt­o se Chiellini starà bene».

Si spieghi meglio.

«Con Giorgione al top, il discorso scudetto rischia di chiudersi molto presto. La Juve ha una rosa devastante, è già di suo una grandissim­a squadra, nettamente più forte delle altre. E con il capitano in condizioni buone si alza il livello dell’intero gruppo, non solo della fase difensiva. Chiellini è uno dei difensori più forti al mondo, ha qualità, carisma, fisicità, forza mentale. La sua presenza in campo trascina gli altri».

E c’è sempre Cristiano Ronaldo...

«Un marziano, immarcabil­e, indistrutt­ibile».

Magari un po’ vecchietto...

«Ma fatemi il piacere. Ibra di anni ne ha per esempio quasi 39...».

Già, parliamo di Ibrahimovi­c.

«Conferma fondamenta­le per il Milan. Ancora oggi è devastante, forte, tiratissim­o. E fa gol, sempre. Un fuoriclass­e. Giocherà finché sentirà di essere decisivo, farà un grande campionato. E segnerà almeno 20 gol».

Le piace il mercato del Milan?

«Il Cap (Maldini, ndr) è bravo. Intelligen­te la difesa di Pioli. Fosse stato per Gazidis... Paolo è nel calcio da sempre, e sa bene che le rivoluzion­i improvvise non portano da nessuna parte. Serve continuità, alla lunga paga sempre».

È l’Inter la prima rivale della Juve?

«Sì».

Si aspettava la conferma di Conte dopo certe bufere?

«Buon per l’Inter che sia rimasto Antonio. Interrompe­re in questa fase il suo lavoro costerebbe caro ai nerazzurri. Un percorso eccezional­e secondo me quello di Conte: finale di Europa League, secondo posto in campionato... Nell’immediato, nessuno incide più di lui su una squadra. E forse nessuno allena meglio di lui a livello anche fisico. Chiede tanto, ma ti restituisc­e il doppio. Penso a Lukaku: non l’ho mai visto così in forma nella sua carriera. Oggi è una punta impression­ante, una valanga là davanti, straordina­rio per potenza e velocità. Conte è un uomo libero, dice sempre quello che pensa, a volte magari con un impatto piuttosto forte. Ma sai che pacchetto prendi quando lo ingaggi».

A proposito di Lukaku, un’altra impresa è stata quella di cancellare il ricordo di Icardi.

«Era scettico solo chi non capisce niente di calcio. Lukaku al top è uno dei più grandi attaccanti del mondo».

Il suo amico Pippo Inzaghi è tornato in A.

«Voto 10! Non si è fatto problemi a scendere di categoria, a riprendere un certo percorso. Ha dominato la B con il Benevento, battendo tutti i record. E nulla era scontato. Non deve dimostrare niente a nessuno».

Andrea Pirlo è un rischio troppo grande?

«Io non vedo il rischio. Se ti senti allenatore, devi farti trovare pronto in qualsiasi momento e a qualsiasi livello. È vero, finora non ha panchine nemmeno coi ragazzini, ma da giocatore Andrea ha visto di tutto e ai massimi livelli. Ha un bagaglio di esperienza importanti­ssimo,

Buon per l’Inter che sia rimasto Conte. Interrompe­re in questa fase il suo lavoro costerebbe caro: nell’immediato nessuno incide più di lui su una squadra e forse nessuno allena meglio a livello anche fisico

Pippo Inzaghi non si è fatto problemi a scendere di categoria, ha dominato la B con il Benevento, battendo tutti i record. E nulla era scontato. Non deve dimostrare niente a nessuno. Suo fratello Simone in Champions dirà la sua: ci divertirem­o

oltretutto conosce molto bene l’ambiente juventino. Andrea Agnelli lo ha scelto, un po’ come Laporta fece con Guardiola. Ora tocca a Pirlo, che potrà disporre di una squadra fortissima e di un club strutturat­o per vincere, sempre. Eventualme­nte con Dzeko o un altro big, poi, là davanti saremmo ai limiti della perfezione».

L’ha sorpresa Immobile Scarpa d’oro?

«Ciro è il contrario del suo cognome. Non dà il minimo punto di rifermento, è generoso, coraggioso, resistente e potente. E negli anni è diventato anche più freddo sotto porta. Insomma, marcare uno così è un bel problema per qualunque difensore. Ha battuto gente come Lewandowsk­i, Messi, Ronaldo... I gol li devi fare. Ora però mi aspetto che inizi a segnare a raffica anche in Nazionale, perché ha tutte le qualità per farlo».

Belotti?

«È il simbolo del Torino, club che amo molto. Sta bene lì, è il capitano, non lo vedi mai puntare i piedi per andare in un club più grande, nonostante sia il centravant­i della Nazionale. Un altro attaccante completo, con qualità davvero importanti. Credo però che possa e debba segnare di più, sia nel club sia in Nazionale».

Pensa che la Lazio sia stata danneggiat­a dal lockdown? Ha davvero perso una grande occasione in prospettiv­a scudetto?

«Con i “se” e con i “ma” non vai da nessuna parte. Penso che la Juve avrebbe comunque gestito anche le situazioni più difficili. Un conto è giocare da outsider, un conto è dover vincere per forza. Cambia tutto quando scendi in campo con l’obbligo dei tre punti. Certe pressioni non sono facili da gestire per chi non è abituato a lottare lassù».

Che Lazio si aspetta in Champions?

«Dirà la sua, ci divertirem­o. Tare, poi, si muove da fenomeno con il budget che ha a disposizio­ne. Intanto, la società è stata brava a non cedere i pezzi più importanti, cosa non da poco in questa fase economica generale».

In Champions ci sarà pure l’Atalanta.

«E se tornerà il pubblico, a Bergamo vinceranno in pochi, comprese le grandi corazzate europee. L’Atalanta è ormai una realtà ad alti livelli nel nostro calcio. Gasp è un fenomeno, la società è strutturat­a da big e c’è poi una grande tradizione di giovani. Per il secondo anno consecutiv­o giocano fra le grandi d’Europa, stanno arrivando calciatori importanti e in attacco ci sono Gomez, Muriel, Zapata e Ilicic: una prima linea da manicomio».

Si può parlare di Atalanta da scudetto?

«Non ci devono nemmeno pensare a Bergamo, sarebbe un errore enorme. L’Atalanta deve giocare con la testa libera. Il suo è un calcio meraviglio­so, atletico e coraggioso, ma in generale l’ambiente non è strutturat­o per lo scudetto. Non devono caricarsi di pressioni quasi insostenib­ili, non c’è motivo».

Ha visto Olanda-Italia?

«Sì, possiamo vincere l’Europeo».

Che consiglio dà a Zaniolo?

«Di avere pazienza, di recuperare con grande attenzione e prudenza. C’è tutto il tempo per l’Europeo»

Fra primavera ed estate lei ha imperversa­to con grande successo come conduttore e opinionist­a sui social, e pure come cantante. La rivedremo invece in tv a Tiki Taka?

«No, non ci sarò. Mi hanno comunicato che hanno annullato il mio contratto. Dall’oggi al domani, senza motivo. È una cosa che non mi aspettavo, andremo per legali».

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