Roma modello Friedkin: ringiovanire la rosa e abbassare gli ingaggi
Un patrimonio di 4,1 miliardi di dollari e il 590° posto nella classifica dei miliardari nel mondo. Questo è il ritratto fatto da Forbes di Dan Friedkin, il nuovo proprietario della Roma, acquistata dopo una lunghissima trattativa che ha superato anche la pandemia. A James Pallotta, il precedente proprietario, sono andati 199 milioni cash, perché il valore dell’intera operazione (591 milioni) comprendeva anche una montagna di debiti ed è proprio da questi che bisogna ripartire per rispondere alla domanda: che presidente sarà Friedkin?
Le prime mosse (l’arrivo di Kumbulla, la promozione di Calafiori in prima squadra, la telenovela Milik) dimostrano che l’idea di base è chiara: ringiovanire, abbassare il monte ingaggi (la Roma aveva il terzo in serie A e ha chiuso il campionato quinta) e programmare una squadra sostenibile e con un buon futuro. Non è un emiro o uno sceicco, ma, come ha fatto notare il ceo giallorosso Guido Fienga, Pallotta era un finanziere e Friedkin è un imprenditore. Tradotto: con il primo si viveva di plusvalenze, con il secondo meno.
Il centro degli affari di Friedkin è e resterà Houston, Texas. A Roma starà in pianta stabile il figlio Ryan. E questo, visto che Pallotta si è fatto vedere nella Capitale per l’ultima volta il 10 aprile 2018 — la notte della «remuntada» sul Barça — è un buon punto di partenza.