Il volo di Duplantis nel cielo di Roma
Il 20enne porta a 6,15 il record mondiale dell’asta. Dopo 24 anni, Crippa cancella Di Napoli nei 3000
Dentro l’Olimpico desolatamente vuoto, c’è un folletto biondo che salta con l’asta come se la legge di gravità fosse un’opinione altrui: si chiama Armand Duplantis, ha 20 anni, cancella la memoria di Bubka anche all’aperto (indoor, lo scorso febbraio a Glasgow, era già salito a 6,18) inerpicandosi a 6,15 m sopra il livello del Tevere e lasciando intravedere meraviglie, perché tra Mondo e l’asticella c’è tanta aria da riempire una mongolfiera. «Sono felice, la città eterna mi piace, inseguivo questo primato, è arrivato in una serata pazzesca — dice Armando abbracciando la mamma svedese Helena, che insieme a Greg, il padre americano, lo allena —. Chiudo la stagione a Doha e poi posso festeggiare».
È un Golden Gala di stelle, immerso in un silenzio irreale, prodotto dell’immane sforzo comune di Fidal e Coni, mortificato dalla pandemia però zeppo di belle gare e tempi da ricordare, come il 47”06 — nono crono della storia nei 400hs —, con cui il vichingo Warholm flirta ancora una volta con gli ostacoli e con il record di Young
Troppa foga Tortu, 3° con 10’’09 nei 100: «Volevo andare forte, forse ci ho messo troppa foga»
(46”78). In chiave azzurra il leader del meeting è Yeman Crippa, che nove giorni dopo aver sverniciato Totò Antibo nei 5000 a Ostrava ha ancora una corsa che sprigiona scintille: in 7’38”27 sfila a Gennaro Di Napoli il primato nazionale nei 3000 dopo 24 anni (il 7’39”54 era datato ‘96), provando a ricucire sul treno dei migliori a tre giri dal termine, poi proseguendo l’attacco in solitaria. I maestri del mezzofondo volano: l’ugandese Jacob Kiplimo centra il mondiale stagionale e il primato della Diamond (7’26”64), Jakob Ingebrigtsen quello norvegese (7’27”05), l’australiano Stewart McSweyn il record di Oceania (7’28”02). «Non lo avevo annunciato perché volevo star tranquillo senza mettermi pressioni addosso — spiega Yeman, che ora detiene il triplete 10 mila, 5 mila, 3 mila —. Ho pensato di non farcela, invece poi sono riuscito a trovare le forze. Se ci fosse stato il pubblico avrei fatto qualcosa di meno, ma sono sicuro che stavano tifando da casa e questo mi è bastato per andare a tutta».
Brilla baby Scotti nei 400 (45”21), firmando il giro di pista in Diamond League, e chiude la sua stagione nei 100 con una partenza da dimenticare Filippo Tortu, reduce dal luccicante 10”07 di Bellinzona: Piè Veloce è terzo in 10”09 dietro Simbine (9”96) e Cissé (10”04), con Marcell Jacobs quarto in 10”11, ma regala un metro ai rivali restando seduto sui blocchi e poi è costretto a una corsa in rimonta: «Volevo andare forte, forse ci ho messo troppa foga». Gimbo Tamberi nell’alto è secondo (2,27 m) alle spalle di Protsenko. Nel vuoto pneumatico, senza la curva degli ultrà da cui attingere energia, la mezza barba è solo un orpello.