Baby Musetti non si ferma Nishikori è k.o.
Alle 21.58 sul Centrale è calato il buio. Per tutti, ma non per Lorenzo Musetti, in grado di trasformare quegli 8 minuti di blackout all’impianto illuminazione in luce accecante per il suo avversario. Si è giocato anche quando non si è giocato, con la testa, ed è lì che Lorenzo si è preso tutto: break decisivo, servizio per il match, gioco, partita e incontro: dopo Stan Wawrinka, ha fatto fuori anche Kei Nishikori (ex numero 4 al mondo), che fisicamente non era al meglio ma non importa. Nel momento che mai gli era capitato prima, la saggezza orientale ha avvolto più Lorenzo che il suo avversario, che con tre errori gratuiti ha dato l’opportunità per chiudere al ragazzino con il cappello alla rovescia e che esulta un po’ in italiano e un po’ in inglese. «Ringrazio chi non ha pagato le bollette perché mi ha fatto fare il break — ha poi scherzato —. Lui si è confuso, io sono stato bravissimo. E orgoglioso perché Nishikori è un avversario opposto rispetto a Wawrinka e perché è la quarta settimana di fila che gioco». Quattordici partite dopo il lockdown, 11 vittorie. Non si taglierà i capelli fin quando non vincerà un torneo Atp, Lorenzo, che oggi traslocherà sul Pietrangeli, dopo aver ridisegnato le righe del Centrale per Berrettini e Travaglia, che apriranno il programma alle 11 proprio mentre il gemello-diverso Sinner se la vedrà con Dimitrov sul Grandstand.
Il record è arrivato a tarda sera: di nuovo 4 italiani agli ottavi, come era capitato solo nel 1979. Quarantuno anni fa Bertolucci, Barazzutti, Ocleppo e Panatta. Oggi Berrettini, Travaglia e due millennial come Sinner e Musetti. Niente da fare per Lorenzo Sonego, battuto da Ruud, e Fabio Fognini, sconfitto da Humbert.