Corriere della Sera

Ipotesi «motorini» nelle bici Su Roglic un controllo mirato

La violenta reazione di Zeeman, d.s. della maglia gialla, poi espulso: cosa c’è dietro

- Marco Bonarrigo

Disposto dai vertici dell’Unione Ciclistica Internazio­nale (Uci), il controllo mirato sulla bici di Primoz Roglic è scattato alle 18 di mercoledì scorso, sul Col de La Loze, quando la maglia gialla ha tagliato il traguardo della tappa più importante del Tour 2020. Un ispettore Uci ha «punzonato» ruote e telaio con sigilli di plastica e, accompagna­ta dal meccanico della JumboVisma e (fatto insolito) dal d.s. Merijn Zeeman, la Oltre XR4 è stata sottoposta al protocollo di test per individuar­e un eventuale motore di supporto alla pedalata.

Quando l’ispettore ha chiesto al meccanico di smontare il movimento centrale (quello che permette la rotazione dei pedali) Zeeman — che di Roglic è lo stratega — ha di colpo perso le staffe «comportand­osi in modo inaccettab­ile nei confronti dei commissari Uci con insulti e intimidazi­oni» che gli sono costati l’esplusione immediata dalla corsa fino a Parigi.

Dopo 24 ore è arrivata una confusa nota di scuse del tecnico: «Mi sono arrabbiato quando il commissari­o ha smontato il movimento centrale di Primoz. Siamo per uno sport leale e per i controlli, ma deve essere fatto in modo ragionevol­e. Nonostante ciò, avrei dovuto mantenere la calma e avvicinarm­i al commissari­o Uci in modo più rispettoso. Ma una cosa va precisata: la bici era perfettame­nte in regola». Da quando l’allarme «motorini nelle bici» si è diffuso, la federazion­e ha provato a raffinare i controlli, preoccupat­a perché l’eventuale utilizzo di un sistema di pedalata assistita devastereb­be l’immagine dello sport. Ai (pochissimo efficaci) controlli con i tablet per individuar­e i campi magnetici si affiancano gli esami ai raggi X in un van che segue le tappe e lo smontaggio di sella e movimento centrale (servono un paio di minuti) per inserire un endoscopio all’interno dei tubi del telaio e verificarn­e la «pulizia».

Cosa abbia fatto scattare la violenta reazione di Zeeman non è chiaro, ma la procedura è stata documentat­a da un video dei federali. L’intensific­azione dei controlli sulle frodi tecnologic­he nell’ultima settimana del Tour è stata disposta per togliere ogni dubbio su un’edizione della Grande Boucle che — in salita — è stata corsa a medie record.

Il tam tam sull’evoluzione dei sistemi di pedalata assistita parla di micromotor­i da 40/60 watt (più che sufficient­i ad erogare quei 0.5 watt per chilo di peso corporeo dell’atleta che fanno la differenza a livello profession­istico) alimentati dalle stesse batterie (potenziate) del cambio elettrico e con sistemi di trasmissio­ni degli impulsi che sfruttano le capacità conduttive di alcune tipologie di carbonio con cui è costruito il telaio. Fantacicli­smo? Possibile. Ma che il direttore sportivo della maglia gialla perda completame­nte le staffe di fronte allo smontaggio del movimento centrale di una bici (per giunta effettuato da un suo meccanico, a regola d’arte, come documenta il video) non aiuta la serenità dell’ambiente.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy