Corriere della Sera

«Blocco totale? Si può evitare»

Locatelli: la «regola del 6» serve a evitare assembrame­nti

- di Margherita De Bac

Professor Franco Locatelli, stiamo andando verso un nuovo lockdown di Natale?

«Non ritengo vi siano elementi che possano indirizzar­ci a prevedere un prossimo, nuovo lockdown, né tantomeno un lockdown da realizzars­i in un tempo così definito, ma ancora relativame­nte lontano, quale le festività natalizie». Non è allarmista il presidente del Consiglio superiore di sanità, componente del Comitato tecnico-scientific­o, Cts. «Sarà determinan­te quello che ognuno di noi nei comportame­nti individual­i sarà in grado di fornire come contributo per evitare che l’incremento di nuovi casi giornalier­i assuma un andamento esponenzia­le sfuggendo al controllo».

Siamo ancora in tempo per invertire la marcia?

«Sì, siamo certamente in tempo, ma dipende da come i singoli cittadini e, insieme, come Paese, siamo disposti a fare, perché questo possa avvenire. È quindi fondamenta­le che tutti, nessuno escluso, facciano quanto è nelle proprie possibilit­à per limitare la diffusione del virus. Non ci possiamo proprio più permettere deviazioni dalle buone regole».

Qual è il dato più preoccupan­te?

«La ripresa della curva epidemica coinvolge tutte le re gioni con maggior concentraz­ione in alcune. Guardiamo ad esempio Lombardia, Campania e Piemonte. Sono numerosi i focolai sparsi nel Paese. È prioritari­o identifica­rli e interrompe­re le catene di trasmissio­ne per limitarne appunto la propagazio­ne. È chiaro che quanto più elevato il numero di focolai e la dimensione numerica dei nuovi casi, tanto più impegnativ­o o addirittur­a impossibil­e diventa il compito dei dipartimen­ti di prevenzion­e».

I trasporti hanno favorito la crescita dell’epidemia?

«I mezzi di trasporto, soprattutt­o in alcune ore del giorno, certamente rappresent­ano un potenziale luogo dove possono formarsi assembrame­nti, da evitarsi nel modo più assoluto. Non sono disponibil­i dati che possano far ricondurre la modifica del trend della curva dei contagi al loro utilizzo né, tantomeno, sono stati segnalati focolai. I mezzi di trasporto offrono un servizio prezioso per il nostro Paese che è pertanto da preservare. Sono serviti a far ripartire la scuola che è fondamenta­le rimanga aperta: la trasmissio­ne intra-scolastica rimane una dinamica di trasmissio­ne molto limitata. Un ruolo chiave nelle grandi metropoli è quello dei city mobility manager, che possono trovare soluzioni per incrementa­re corse e mezzi».

I focolai intrafamil­iari sono circa il 70%. Come mai?

«Il rischio è che la famiglia, intesa sia come persone sia con riferiment­o alla sfera abitativa, possa essere percepito come il luogo in cui si è meno portati ad adottare misure atte a preventive il contagio».

Su cosa è basato il limite di 6 persone a cena, applicato anche in Francia?

«La cosiddetta “regola del 6” non è una legge ma una raccomanda­zione che, pur in assenza di un’indiscutib­ile evidenza scientific­a, è fondata su un principio ispiratore improntato a massima precauzion­e e strettamen­te connesso alla logica di evitare assembrame­nti in luoghi chiusi».

I letti di terapia intensiva già scarseggia­no?

«Al momento nessuna regione ha esaurito le risorse a disposizio­ne. Infatti, i dati che si riferiscon­o a una tendenza all’esauriment­o dei posti letto nelle rianimazio­ni pertengono alla dotazione aggiuntiva specifica per i pazienti affetti da Covid-19. Esiste però tutta la quota, assai elevata, di posti letto convenzion­ali nelle rianimazio­ni degli ospedali che, quando la curva dei contagi era limitata, avevano ripreso a svolgere le funzioni di supporto normalment­e dedicate ad altre patologie».

E se i ricoveri aumentasse­ro in modo esponenzia­le?

«Anche se si assistesse a un ulteriore incremento del numero di pazienti , sono disponibil­i posti di terapia sub-intensiva prontament­e convertibi­li in intensiva. Sempre che dovesse essere necessario».

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(Ansa) Ad Arzano I cittadini del Comune napoletano protestano contro il lockdown locale
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Chi è Franco Locatelli, 60 anni, presidente Css

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