Corriere della Sera

Prof decapitato: mostrò in classe le vignette di Charlie Hebdo

- di Stefano Montefiori

Terrore a Conflans, vicino a Parigi. Un professore di storia è stato decapitato all’uscita da scuola. Aveva mostrato in classe le caricature di Charlie Hebdo su Maometto. L’omicida, un ceceno di 18 anni, ha gridato «Allah Akhbar» ed è stato ucciso dalla polizia: si era rifiutato di arrendersi.

Samuel Paty, professore di storia, geografia, educazione civica e morale alla scuola media Bois d’Aulne di Conflans, una calma cittadina a 20 chilometri da Parigi, il 5 ottobre scorso ha tenuto una lezione sulla libertà di espression­e ai suoi allievi 13enni e ha mostrato loro alcune caricature di Maometto, quelle pubblicate da Charlie Hebdo. Ieri pomeriggio il professore è stato decapitato all’uscita da scuola, in mezzo alla strada, tra la folla.

Abdullah, un ragazzo ceceno nato nel 2002 a Mosca, conosciuto alla polizia per piccoli delitti ma non per vicinanza agli ambienti islamisti, estraneo alla scuola, lo ha accoltella­to alla gola con una lama lunga decine di centimetri, hanno raccontato i testimoni.

Il ragazzo si è accanito fino a staccare il capo, gridando «Allah Akhbar», ha fotografat­o il cadavere ed è scappato, a piedi. Prima di essere raggiunto dai poliziotti lui (o un complice) ha avuto il tempo di diffondere l’immagine della testa mozzata su Twitter, con insulti alla vittima e una minaccia al presidente francese: «Da Abdullah, il servitore di Allah, a Macron, il dirigente degli infedeli: calma i suoi simili (della vittima, ndr) altrimenti vi infliggere­mo un duro castigo». Il ministero dell’Interno ha subito segnalato il tweet e il profilo è stato sospeso. Il terrorista ha fatto qualche centinaio di metri di corsa, è arrivato fino al comune vicino di Éragny dove alcuni passanti intorno alle 17 lo hanno visto con ancora in mano il coltello e lo hanno segnalato alla polizia. Appena arrivati gli agenti gli hanno ordinato di gettare l’arma ma lui si è rifiutato e ha continuato a proferire minacce. Gli hanno sparato una decina di colpi. È stato dichiarato morto dopo che gi artificier­i hanno verificato che non avesse con sé una cintura esplosiva.

Nella ormai lunga lista di orrori legati alla libertà di espression­e esercitata da Charlie Hebdo e negata dagli islamisti radicali, ieri a Conflans-Sainte-Honorine si è consumata una tragedia senza precedenti. Dopo la strage del 7 gennaio 2015 e i 12 morti alla redazione del giornale, dopo l’attacco col machete di tre settimane fa davanti agli ex locali della rivista, adesso un insegnante della République viene decapitato per avere svolto quello che la Repubblica gli chiede nel programma scolastico, ovvero insegnare ai ragazzi i valori della laicità e del diritto alla blasfemia.

Il 5 ottobre scorso l’insegnante ha cominciato il corso spiegando che avrebbe tenuto una lezione sulla libertà di espression­e e le vignette di Maometto, permettend­o agli allievi musulmani di uscire dalla classe se temevano di rimanere turbati. Poi ha mostrato alcune caricature. Il padre di un’allieva musulmana rimasta in classe ha organizzat­o una protesta, e registrato un video diffuso su Twitter e Youtube in cui definisce «una vergogna che un professore insegni queste cose ai nostri figli», parlando di una «immagine del nostro profeta nudo», e dichiarand­o che «bisogna cacciare questo insegnante dalla scuola». La sera stessa è stata presentata una denuncia contro il professore. In suo onore ieri sera i deputati dell’Assemblea nazionale si sono alzati in piedi denunciand­o «un attentato abominevol­e».

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 ?? (Afp) ?? Agenti Due poliziotti francesi nel comune di Eragny, dove l’assassino è stato ucciso dopo aver rifiutato di deporre l’arma
(Afp) Agenti Due poliziotti francesi nel comune di Eragny, dove l’assassino è stato ucciso dopo aver rifiutato di deporre l’arma

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