Lotta al virus, stretta del governo
Vertice a Palazzo Chigi nella notte. Le misure: dal coprifuoco parziale alle limitazioni per lo sport
Regole più dure contro il virus. Conte è pronto a firmare un nuovo Dpcm. Nella notte l’incontro con i vertici dei partiti della maggioranza per trovare un accordo sulle misure, con il Pd che pressa per agire con urgenza. Il premier a un coprifuoco ferreo «alla francese» preferisce una soluzione meno drastica con chiusura anticipata dei locali pubblici e un rafforzamento dello smart working. Si discute sulle limitazioni allo sport, c’è concordia sul tenere il più possibile aperte le scuole. Intanto, i contagi non arrestano la corsa: superati i 10 mila casi in un giorno a fronte di 150.377 tamponi, ma vittime in calo (55, contro le 83 di giovedì). Ed è scontro tra governo e Regioni. Critiche alle decisioni di De Luca per la Campania, mentre il ministro Boccia chiede conto del tempo perso in questi mesi: «Vi abbiamo aiutato, ma adesso vogliamo risposte: dove sono i ventilatori polmonari?».
Il terzo record di seguito sfonda la barriera dei 10 mila nuovi contagi al giorno, 10.010 per la precisione. Oltre 25 mila in appena 72 ore, cifre superiori a quelle del lockdown, anche se con un numero di tamponi quotidiani decisamente superiore — ieri oltre 150 mila (12 mila in meno rispetto al giorno precedente) — e con molti meno ricoverati in terapia intensiva e più in generale nei reparti Covid. Senza contare i decessi che ieri sono stati 55, rispetto agli 83 del giorno precedente.
I numeri preoccupano, visto che la curva dell’epidemia continua ad impennarsi, così come sale la percentuale di positivi rispetto ai test effettuati: 6,6%.
Dall’inizio dell’emergenza coronavirus in Italia ci sono stati 391.611 casi con 36.427 vittime. In terapia intensiva ci sono adesso 638 persone (+52) dei 6.178 pazienti ricoverati in ospedale (+326). Dati che ci riportano indietro agli ultimi giorni di maggio. Di contro le persone guarite o dimesse sono state 1.908 in più (quasi come il giorno precedente), per un totale di 247.872. E gli attuali positivi sono adesso 107.312 (+8.046), circa 1.200 in più rispetto a 24 ore prima, oltre 100 mila dei quali sono in isolamento domiciliare (+7.612). Come a metà aprile, per avere un’idea.
Una situazione che secondo il presidente della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli richiede «misure più restrittive, facciamo appello al senso di responsabilità dei cittadini. A preoccupare — spiega — è soprattutto il riempirsi delle terapie intensive, che sono già in sofferenza in alcune regioni. Per questo dobbiamo essere prudenti, per non contagiare i soggetti più fragili che sono più a rischio di complicanze».
Secondo i dati resi noti ieri dal ministero della Salute, fra le regioni più colpite nelle ultime 24 ore ci sono la Lombardia (+2.419 nuovi casi), che ha il maggior numero di nuovi malati per il quarto giorno consecutivo, la Campania (+1.261) e il Piemonte (+821). Nel Lazio, con 795 nuovi contagi, è stata superata quota mille persone ricoverate in ospedale, con 98 in terapia intensiva, quando nella regione che comprende la Capitale ci sono circa 300 posti disponibili, che possono essere aumentati fino a quasi 500. A Roma altri 342 casi in un giorno solo.
Insomma un quadro inquietante, come quello di Milano: 1.319 nuovi contagi in provincia, 604 in città, circa 100 in più rispetto a giovedì, mentre a Varese ne sono stati registrati altri 158 e a Pavia 120.
Fra le regioni con le percentuali di contagio in maggiore aumento nell’arco delle 24 ore ci sono la Sicilia (+5,4% con dieci decessi), la Basilicata (+5,1%) e l’Umbria (+4,9%).