«Nuove strette anche in Sicilia Ci lascino più autonomia»
Il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, sta per tornare a Roma: anche oggi Stato e Regioni torneranno a confrontarsi sull’emergenza. Ha saputo, presidente?
«Sì. Il commissario Arcuri ci bacchetta sulle terapie intensive. Il ministro Boccia ci chiede di raccordarci col governo su scuola e lavoro. Purtroppo, però, il virus corre più della politica e noi dobbiamo regolarci di conseguenza: io sto giusto per firmare un’ordinanza che dispone una cintura di protezione, cioè una mezza specie di zona rossa, nelle tre aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Ci sono dei focolai...».
Già, ma secondo Arcuri le Regioni, pur avendo ricevuto per tempo migliaia di ventilatori polmonari, non avrebbero ancora attivato tutte le terapie intensive previste.
«Non voglio polemizzare, io credo da sempre in un rapporto di leale collaborazione col governo centrale. Ma le terapie intensive si creano in funzione dell’evolversi del dato epidemiologico, non so Arcuri a quali regioni si riferisca, posso dire che la Sicilia ha utilizzato fin qui tutto il materiale a sua disposizione. Materiale però che in gran parte, lo voglio sottolineare, è stato acquistato da noi. Ricordate quando i medici ad aprile si cucivano addosso i sacchi di plastica perché mancavano i camici? Con l’aiuto dell’Ismett abbiamo fatto tre viaggi e comprato 15 tonnellate di materiale dalla Cina».
E cosa risponde al ministro Boccia che su scuola e lavoro vi chiede di non agire in ordine sparso?
«Io dico sì al dialogo ma nello stesso tempo il governo ci dia fiducia. Soprattutto ci lasci l’autonomia necessaria, perché conosciamo le esigenze dei nostri territori. E siamo noi poi a metterci la faccia, a sentire il fiato sulla nuca dei cittadini. In Sicilia ci stiamo già preparando a fronteggiare degli scenari di crisi: penso a 5-6 mila contagi. Ora siamo a poco più di 4 mila». De Luca in Campania ha chiuso le scuole.
«Io vorrei che fosse sempre riconosciuto ai ragazzi il diritto di andare a scuola. Ma purtroppo con questo virus il mio è solo un auspicio, non una certezza».