Scuole in trincea contro De Luca Lui: per Halloween metto il coprifuoco
No alla festa: «Un’idiozia americana, chiuderò tutto» E pensa di bloccare ogni spostamento dalla mezzanotte
NAPOLI Operazione Halloween. De Luca teme che tra una settimana il virus possa trasmettersi da mostro a mostro, da strega a strega. Ha paura che stavolta l’alternativa non sia tra dolcetto e scherzetto ma tra contagio sì e contagio no. E non vuole rischiare. Quindi per quest’anno i campani quella festa che lui definisce «una immensa idiozia, un monumento all’imbecillità» faranno bene a dimenticarsela: «Sabato prossimo alle 22 si chiude tutto. E sarà il coprifuoco».
Il presidente della Regione lo annuncia con otto giorni di anticipo nel corso dell’abituale monologo del venerdì, che questa settimana dedica per gran parte alla difesa del provvedimento con il quale due giorni fa ha chiuso le scuole, vietato sia le feste sia i cortei funebri e adottato altri provvedimenti restrittivi. Perché i dati della diffusione del Coronavirus continuano a crescere e i posti di degenza e terapia intensiva disponibili negli ospedali, invece, si riducono sempre di più. L’ultimo bollettino: 1.261 positivi su 14.422 tamponi eseguiti, vale a dire circa il 9 per cento. E poi: 43 posti ancora disponibili nelle terapie intensive dei Covid hospital di tutto il territorio regionale e 34 nei reparti di degenza. Quindi De Luca cambia l’organizzazione degli ospedali: «Da oggi in poi garantiremo soltanto gli interventi salvavita, le emergenze estreme, l’assistenza oncologica, cardiologica o quella ai politraumatizzati. Massima attenzione anche alla rete dei punti nascita». Ma per il resto «tutto quello che potrà essere rinviato sarà rinviato, altrimenti non ce la faremo ad avere posti letto disponibili».
Resta però il problema degli specialisti in grado di assistere i contagiati più gravi. «Se vogliamo garantire al meglio possibile che i nostri concittadini non perdano la vita dobbiamo preparare un numero adeguato di terapie inca» tensive. Qui il problema vero che abbiamo non è di posti: mancano gli anestesisti». De Luca ha chiesto aiuto alla Protezione civile, «e ce ne sono stati mandati 17. Ma se sarà necessario bloccheremo altri reparti pur di avere gli specialisti per mettere in piedi tutte le terapie intensive necessarie. Siamo pronti ad adottare misure di guerra».
Le prospettive cupe illustrate dal governatore non hanno però l’effetto di attenuare il diffuso malcontento per le sue ultime decisioni, soprattutto rispetto alla chiusura delle scuole. E ha un bel dire, De Luca, che «le scuole non sono chiuse, vanno semplicemente avanti con la didattica a distanza», e a consentire che gli asili nido restino aperti: c’è già chi ha iniziato a protestare. I primi a manifestare, ieri mattina davanti alla sede della Regione, sono stati i titolari degli scuolabus, raggiunti poco dopo da un gruppo di mamme che hanno portato con loro i bambini. Anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris dice di non essere d’accordo, e aggiunge che secondo lui De Luca «ha alzato bandiera biane su questa strada «si arriverà al lockdown».
Parole senza alcun effetto sulle decisioni del governatore. Che, a parte Halloween, sta maturando un’altra idea: «Probabilmente bloccheremo la mobilità tutti i giorni a mezzanotte». Cioè coprifuoco sempre.