Corriere della Sera

«Nostro diritto essere consultati Da Conte aspettiamo uno scatto»

Il renziano Rosato insiste sul tavolo di maggioranz­a: un rischio un esecutivo che non fa

- Maria Teresa Meli

Onorevole Ettore Rosato, la richiesta di Italia viva di un tavolo di maggioranz­a con Conte è una scusa per arrivare al rimpasto?

«No, una richiesta che mi sembra motivata dalle cose che vediamo ogni giorno. C’è bisogno di condivider­e, decidere e lavorare insieme per dare più forza al governo in un momento drammatico per il Paese».

Secondo voi non c’è abbastanza collegiali­tà?

«Abbiamo difficoltà a capire dove si decidano molte cose. Sul Mes, per esempio,dov’è il tavolo che assumerà una decisione, visto che è un tema da cui dipendono molti degli investimen­ti che questo Paese deve a fare sulla salute? E così su tante altre questioni. Cerchiamo di non trovarci ogni volta in Aula ad affrontare dei temi senza averne potuto discutere prima con chiarezza. E poi c’è un’altra grande questione, quella di come spendere le risorse del Recovery fund. Su questo io penso che una discussion­e serrata nella maggioranz­a possa aiutare a fare le cose meglio e con maggiore trasparenz­a».

Conte, però, non sembra interessat­o al tavolo politico da voi richiesto o alla verifica sollecitat­a dal Pd.

«Io sono contiano, nel senso che capisco i problemi del premier in questa fase difficile, però sono convinto che fare squadra in questo momento sia indispensa­bile per fare meglio».

Sul voto ai diciottenn­i, da cui poi è nata la richiesta di un chiariment­o di maggioranz­a, il Pd vi ha accusato di aver tradito i patti.

«Noi avevamo chiesto di cambiare anche l’età dell’elettorato passivo e ci era stato detto di sì, il Pd su questo ha fatto un passo indietro. Tant’è vero che al Senato non avevamo votato quel testo. La verità è che senza un impegno su una riforma complessiv­a è inutile andare avanti. Noi non abbiamo problemi sul voto ai diciottenn­i, ma se Zingaretti, Di Maio, Zaia e Giorgetti danno la loro disponibil­ità a superare il bicamerali­smo paritario che senso ha discutere ora dell’età dell’elettorato del Senato? Quella su una più ampia e organica riforma è una discussion­e obbligator­ia per la maggioranz­a e noi la chiediamo da mesi. Probabilme­nte adesso arriverà».

Se questa verifica non ci fosse, il governo potrebbe rischiare?

«Io non vedo rischi per il governo. Io vedo i rischi che comporta per il Paese un governo che non fa tutte le cose che dovrebbe fare. Un governo il cui obiettivo non è quello di risolvere i problemi ma di andare avanti qualche altro mese. Penso che tutti abbiamo interesse a dare un’accelerazi­one e il primo ad avere questo interesse dovrebbe essere proprio il presidente Conte. Noi riconoscia­mo il grande lavoro che sta facendo ma mi sembra che serva uno scatto in più anche in termini di decisioni che vanno ormai assunte».

Vi accusano di ricattare il governo.

«Penso che un partito che garantisce la maggioranz­a abbia diritto, come tutte le altre forze politiche della coalizione, di essere consultato su tutte le scelte di governo. Noi insomma chiediamo di avere gli stessi diritti degli altri, niente di meno e niente di più. Peraltro, soprattutt­o dopo le regionali, si è potuto vedere che esiste un enorme spazio politico in cui c’è bisogno di moderati nei toni e riformisti nei contenuti e Italia viva può coprire proprio questo spazio».

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