Corriere della Sera

I due coniugi poliziotti e il 70enne salvato in mare: brividi per il suo abbraccio

Mirko e Carla: «Affrontare l’imprevisto è il nostro lavoro»

- di Riccardo Bruno

Il vice ispettore Mirko Perelli, comandante della polizia ferroviari­a di Ferrara, è un gigante di un metro e 97, ma non sa nuotare. Il 24 settembre era in vacanza sulla spiaggia di Torre Ovo, Taranto. Non una giornata ideale, vento forte e mare grosso. All’improvviso la moglie, Carla Basile, anche lei poliziotta, assistente capo della Scientific­a, lo scuote: «Mirko! Mirko! Quell’uomo ha bisogno d’aiuto». Lui non ci pensa un attimo, si tuffano insieme, li segue un altro bagnante. «Era a una cinquantin­a di metri dalla riva. Alzava le mani disperatam­ente, andava su e giù...». L’ispettore Perelli lo raggiunge in qualche modo: «Un po’ camminavo, un po’ nuotavo a modo mio. Non erano tanto le onde a fare paura, quanto la risacca che ti allontanav­a dalla spiaggia». Riescono ad afferrarlo, Perelli si incarica di portarlo in salvo. Quando è a riva, si accorge che la moglie e l’altro bagnante sono esausti, non riescono a tornare. Si rituffa e li riporta indietro.

Grazie a questa coppia di poliziotti, che si sono conosciuti 21 anni fa al lavoro alla stazione di Bologna, si sposati due anni dopo e hanno due figlie, Veronica e Viviana di 18 e 13 anni, il settantenn­e Roberto Zani di Lumezzane, anche lui in vacanza, ha potuto riabbracci­are i suoi cari. «Chi ci ha visto ci ha detto che siamo stati folli, che abbiamo rischiato anche noi. Ma in quei momenti agisci d’istinto, vedi che c’è qualcuno in difficoltà e non pensi ad altro, non fai molti calcoli. Siamo poliziotti, abituati a intervenir­e in situazioni impreviste, altrimenti non faremmo questo mestiere».

Un piccolo grande gesto premiato con il riconoscim­ento di «Cittadino responsabi­le», ideato da don Luigi Ciotti di Libera per esaltare proprio quegli atti spontanei di coraggio che costruisco­no una società migliore, e che gli è stato consegnato dall’amministra­zione comunale di Ferrara e dal questore Cesare Capocasa. «È stato un grande onore per noi. Ma il momento più bello è stato lì sulla spiaggia, quando tutto è finito e il signor Zani ci ha abbracciat­o. È un ricordo che porteremo sempre con noi, che ci fa venire i brividi».

Entrambi hanno scelto la divisa per passione. Il fratello maggiore di Perelli è poliziotto. «Da bambino lo vedevo e sognavo di diventarlo anch’io». Carla Basile ama il mare, si immaginava nella Marina ma ha colto l’occasione del concorso in polizia. Entrambi sono agenti che hanno lavorato sulla strada. «Non sai mai con chi hai a che fare, una rissa, rapinatori, tossicodip­endenti, persone instabili. È una vita di sacrifici, difficilme­nte a Natale siamo a casa tutti insieme. Le nostre figlie sono orgogliose di noi, ma a volte vorrebbero che facessimo una profession­e più tranquilla. Noi amiamo il nostro lavoro e non vorremmo fare altro».

Mirko e Carla non si risparmian­o nemmeno nel tempo libero. Lui è consiglier­e comunale nel suo paese, Tresigallo, insieme danno un mano alla parrocchia e alla Pro loco, e animano l’associazio­ne di volontaria­to «Amici degli angeli». «Stiamo insieme agli altri, ci divertiamo e facciamo del bene. Pure le nostre figlie ci seguono, è importante trasmetter­e soprattutt­o ai giovani certi valori». La più piccola, Viviana, era anche lei sulla spiaggia e ha visto i genitori tuffarsi, sparire tra le onde e finalmente tornare a riva. Un grande spavento, poi ha sospirato: «Era meglio se ero figlia di due salumieri».

Alla coppia è stato consegnato il premio «Cittadino responsabi­le»

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In coppia Mirko Perelli, 46 anni, vice ispettore della Polfer, con la moglie Carla Basile, 43, assistente capo della Questura di Ferrara

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