I due coniugi poliziotti e il 70enne salvato in mare: brividi per il suo abbraccio
Mirko e Carla: «Affrontare l’imprevisto è il nostro lavoro»
Il vice ispettore Mirko Perelli, comandante della polizia ferroviaria di Ferrara, è un gigante di un metro e 97, ma non sa nuotare. Il 24 settembre era in vacanza sulla spiaggia di Torre Ovo, Taranto. Non una giornata ideale, vento forte e mare grosso. All’improvviso la moglie, Carla Basile, anche lei poliziotta, assistente capo della Scientifica, lo scuote: «Mirko! Mirko! Quell’uomo ha bisogno d’aiuto». Lui non ci pensa un attimo, si tuffano insieme, li segue un altro bagnante. «Era a una cinquantina di metri dalla riva. Alzava le mani disperatamente, andava su e giù...». L’ispettore Perelli lo raggiunge in qualche modo: «Un po’ camminavo, un po’ nuotavo a modo mio. Non erano tanto le onde a fare paura, quanto la risacca che ti allontanava dalla spiaggia». Riescono ad afferrarlo, Perelli si incarica di portarlo in salvo. Quando è a riva, si accorge che la moglie e l’altro bagnante sono esausti, non riescono a tornare. Si rituffa e li riporta indietro.
Grazie a questa coppia di poliziotti, che si sono conosciuti 21 anni fa al lavoro alla stazione di Bologna, si sposati due anni dopo e hanno due figlie, Veronica e Viviana di 18 e 13 anni, il settantenne Roberto Zani di Lumezzane, anche lui in vacanza, ha potuto riabbracciare i suoi cari. «Chi ci ha visto ci ha detto che siamo stati folli, che abbiamo rischiato anche noi. Ma in quei momenti agisci d’istinto, vedi che c’è qualcuno in difficoltà e non pensi ad altro, non fai molti calcoli. Siamo poliziotti, abituati a intervenire in situazioni impreviste, altrimenti non faremmo questo mestiere».
Un piccolo grande gesto premiato con il riconoscimento di «Cittadino responsabile», ideato da don Luigi Ciotti di Libera per esaltare proprio quegli atti spontanei di coraggio che costruiscono una società migliore, e che gli è stato consegnato dall’amministrazione comunale di Ferrara e dal questore Cesare Capocasa. «È stato un grande onore per noi. Ma il momento più bello è stato lì sulla spiaggia, quando tutto è finito e il signor Zani ci ha abbracciato. È un ricordo che porteremo sempre con noi, che ci fa venire i brividi».
Entrambi hanno scelto la divisa per passione. Il fratello maggiore di Perelli è poliziotto. «Da bambino lo vedevo e sognavo di diventarlo anch’io». Carla Basile ama il mare, si immaginava nella Marina ma ha colto l’occasione del concorso in polizia. Entrambi sono agenti che hanno lavorato sulla strada. «Non sai mai con chi hai a che fare, una rissa, rapinatori, tossicodipendenti, persone instabili. È una vita di sacrifici, difficilmente a Natale siamo a casa tutti insieme. Le nostre figlie sono orgogliose di noi, ma a volte vorrebbero che facessimo una professione più tranquilla. Noi amiamo il nostro lavoro e non vorremmo fare altro».
Mirko e Carla non si risparmiano nemmeno nel tempo libero. Lui è consigliere comunale nel suo paese, Tresigallo, insieme danno un mano alla parrocchia e alla Pro loco, e animano l’associazione di volontariato «Amici degli angeli». «Stiamo insieme agli altri, ci divertiamo e facciamo del bene. Pure le nostre figlie ci seguono, è importante trasmettere soprattutto ai giovani certi valori». La più piccola, Viviana, era anche lei sulla spiaggia e ha visto i genitori tuffarsi, sparire tra le onde e finalmente tornare a riva. Un grande spavento, poi ha sospirato: «Era meglio se ero figlia di due salumieri».
Alla coppia è stato consegnato il premio «Cittadino responsabile»