Corriere della Sera

Dreamboule: «C’è un universo chiuso dentro i miei anelli»

- Carlotta Clerici

Èriuscito a mettere il tempo fluido e romantico dei sogni dentro a un anello Beniamino Crocco, ceo, direttore creativo e inventore, insieme alla moglie Katerina, di Dreamboule, primo brand di gioielli che sembrano appena usciti dal laboratori­o di un alchimista. Come? Grazie alla fusione di 3 arti diverse: tradizione dell’orologeria, alta gioielleri­a e alchimia di liquidi. Le bolle semisferic­he, infatti, ricoprono come gemme le basi in oro, realizzate a mano da un team di orafi e orologiai, in pieno rispetto della famiglia e del passato lavorativo del creativo: il padre Carlo ha cambiato le regole dell’orologeria mettendo sul mercato, con il marchio Hublot, il primo modello di orologio in oro e caucciù, 40 anni fa; lo stesso brand per il quale Beniamino Crocco ha lavorato 5 anni al fianco di Jean-Claude Biver per sviluppare l’orologio iconico Big Bang. «Un’esperienza fondamenta­le — osserva Crocco — e trasferita in questa nuova avventura». L’idea (o meglio il sogno) di Dreamboule arriva mentre il designer giocava in montagna con i suoi tre bambini e per trasformar­la in realtà ci sono voluti 4 anni di ricerca e sviluppo. A partire dalla scelta di un vetro zaffiro robusto e a tenuta stagna e di un liquido in cui potessero fluttuare gli elementi fantastici degli oltre 150 scenari (dalle prime code di balena, ai ranocchi, alle coccinelle, fino al bestseller lighthouse and boat, ovvero il solitario destruttur­ato e montato come fosse la luce di un faro che illumina una barca a vela sull’Oceano) immaginati da Crocco e avvolti da fiocchi d’oro da 24 carati. «La mia intenzione — spiega — era rompere totalmente gli schemi del mondo della gioielleri­a. Ho reso indossabil­e un universo prezioso, con uno scenario in movimento ovattato e dilatato proprio come quello dei sogni: in cui non esiste la distinzion­e del tempo che passa». I gioielli dalla teatralità unica di Crocco hanno trovato la loro collocazio­ne naturale di vendita nei luoghi di shopping più esclusivi: da Venezia a Capri, passando per Londra, Mykonos, Los Angeles, Lugano, St. Moritz fino all’esclusivo showroom del brand, in via Landolfo, a Milano. «Stiamo raccoglien­do — prosegue l’imprendito­re — un consenso grandissim­o sia in Europa (Italia, in primis) che negli Usa. Per questo, visti i risultati a poco meno di due anni di vita, pensiamo di aprirci presto a piazze differenti, tra cui i mercati asiatici e gli Emirati Arabi». Non mancano, le sperimenta­zioni di prodotti nuovi — oltre agli anelli che vanno dai 16 ai 36 mm, esistono già anche linee di orecchini, collane, pendenti e bracciali — tra cui spicca la collezione Free& Fun, gioielli sotto una bolla di vetro, ma senza liquido.

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