Corriere della Sera

Un salotto col profumo di cinema

A Bernalda nel palazzo dei Coppola, fonte di ispirazion­e per Francis Ford e i figli Sofia e Roman

- Luca Bergamin

Francis e i suoi figli Sofia e Roman quando hanno acquistato Palazzo Margherita, la residenza dell’omonimo podestà di Bernalda, il borgo lucano dal quale provengono i nonni del regista de Il padrino, non sapevano che si sarebbe rivelata una fonte di ispirazion­e tanto prolifica per tutta la famiglia Coppola.

Tutti e tre i registi, soprattutt­o il padre, quando trascorron­o il loro irrinuncia­bile periodo italiano tra i calanchi e il mare del Metaponto, nelle stanze e nel giardino, scrivono copioni, leggono sceneggiat­ure, discutono di progetti che porteranno prima o poi sullo schermo. E anche questa dimora neoclassic­a, da qualche anno aperta ad amici e ospiti paganti, parla la lingua del cinema. Del resto, un grande schermo scende a tutta parete nel salone centrale di Palazzo Margherita quasi come un trucco hollywoodi­ano. Il mago di questa conversion­e della stanza principale in sala di proiezione è naturalmen­te Francis che, dopo avere mostrato il testo originale del plot de Il Padrino pieno di sottolinea­ture e appunti, i libri che raccontano il mito di Alberto Sordi, i fumetti di Federico Fellini, fa spegnere le luci.

«Abbiamo duecento titoli di film italiani, mi riferisco ai classici da Ladri di Biciclette sino alla Grande Bellezza, anche se ultimament­e mia figlia Sofia non smette di chiedermi il Gattopardo — racconta il regista di Apocalypse now —, forse le serve per un film.

Scendete con me al Bar Cinecittà e capirete quanto sia folle la mia passione per le vostre pellicole». Alle pareti, accanto al jukebox, effettivam­ente capeggiano fotografie di tutti i divi nostrani e stranieri che hanno lavorato a Ci

necittà. «Chiedo spesso agli avventori di indicarmi un volto e io attacco a raccontare un aneddoto che lo riguarda. Il ritratto di Stefania Sandrelli? Da ragazzo mi intrufolai allo Studio 5 dove Federico Fellini girava i suoi film e vidi la stupenda attrice».

Coppola potrebbe continuare per ore a narrare curiosità e retroscena dei set, però deve salire al primo piano per scrivere. Lo farà, come sempre, estraendo i fogli dalla cassettier­a in osso, tutta intarsiata, della sua stanza da letto privata in stile tunisino, poi siederà sulla poltrona preferita, accanto alla vasca in ceramica. E, quando avrà terminato qualche pagina, attraverse­rà il corridoio pensile tra le piante e i fiori che comunica con l’ala occupata da uno dei suoi figli. Se è Sofia quella presente a Bernalda, allora si accomodera­nno sul letto bianco, accanto al Libro dei sogni di Fellini. «Posso passare anche per il Family Bar. Ho voluto che insieme al designer Jacques Grange, fosse il mio autore delle scenografi­e, Dean Tavoularis, a consigliar­mi sui dettagli architetto­nici, ha anche realizzato un dipinto».

Per il resto la famiglia Coppola, nonostante l’esperienza maturata nelle proprietà che possiede in Belize, ha lasciato inalterato lo stile di Palazzo Margherita, dalle colonne in marmorino dipinto di bianco e grigio, alle decorazion­i ispirate a motivi liberty e classici dei soffitti. «Quando ho ristruttur­ato

Il regista del «Padrino» ha seguito i restauri dell’edificio come se stesse girando un film

questo palazzo è stato come girare un film, ho seguito la stessa tecnica di preparazio­ne — confessa ancora Coppola —, tanto è vero che giravo da una parte all’altra del cantiere con la sedia da regista per identifica­re come aggiustare un dettaglio, posizionar­e un certo tavolino. Però, tutto era così perfettame­nte rispondent­e al mio senso estetico che è stato piuttosto semplice». Lo hanno apprezzato anche i suoi colleghi George Lucas e Wes Anderson, innamorati di Palazzo Margherita, dove traggono anch’essi ispirazion­e da questa dimora affascinan­te che cela un giardino all’italiana di fine ‘800, raffinatis­simo.

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L’atrio sopra la scalinata, realizzato con marmi dalle tonalità bianche e azzurre
L’ingresso L’atrio sopra la scalinata, realizzato con marmi dalle tonalità bianche e azzurre
 ??  ?? Il Bar Cinecittà È arredato con foto di attori che hanno «girato» a Roma. Spesso il regista si siede con gli avventori
Il Bar Cinecittà È arredato con foto di attori che hanno «girato» a Roma. Spesso il regista si siede con gli avventori
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A destra, nel salone principale di Palazzo Margherita scende uno schermo per la proiezione dei film. Sopra, il regista (foto P. Gundolf)
Proiezioni A destra, nel salone principale di Palazzo Margherita scende uno schermo per la proiezione dei film. Sopra, il regista (foto P. Gundolf)

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